Cari amici vicini e lontani,
come sapete Prima i Lettori è ripartito. Siamo alla decima edizione. Così come lo scorso anno, anche questa volta abbiamo tre sezioni: (1) generale – segnalazioni di pagine di romanzi, poesie, saggi (2) recensioni di libri (3) fotografie di lettori. Tutto il materiale va inviato a questo indirizzo email. Per capire meglio e il regolamento cliccate qui.

Nella prima settimana di concorso abbiamo avuto due recensioni e una segnalazione e precisamente:

Rosa Ghislandi con J. Bazzi, Febbre, Fandango
Rita Bompadre recensisce L. Manetti, Il poeta contadino, Nulla die edizioni
Virginia Spinelli recensisce T. Ciabatti, Sembrava bellezza, Mondadori

Rosa, fresca vincitrice della scorsa edizione della sezione generale, ci segnala un esordio letterario, quello di Jonathan Bazzi, trentaseienne scrittore di Rozzano, cittadina alle porte di Milano, patria di altri talenti dei nostri giorni, come Fedez e Mahmood, e luogo di residenza di molti ultimi immigrati. Figlio di genitori ragazzini che presto si separano, allevato da due coppie di nonni, Bazzi cerca la sua personale via di salvezza e di riscatto, dalla predestinazione della periferia, dalla balbuzie, da tutte le cose sbagliate che incarna (colto, emotivo, omosessuale, ironico) e che lo rendono diverso. Come dice Rosa Bel libro che educa e non da un punto di vista medico. Non si può fuggire dai contesti in cui si è vissuti ma si può essere diversi dai contesti vissuti e la famiglia comunque rimane nonostante tutto”.

Rita, anche lei vincitrice lo scorso anno, ma della sezione recensioni, partecipa quest’anno a quella stessa sezione introducendo e commentando la raccolta poetica di Manetti. A questo proposito Rita scrive: ““Il poeta contadino” è un viaggio nelle radici, compiuto per fendere i crinali della Toscana, nell’entroterra dell’anima, nella vicinanza congiunta al dono dell’emotività attraverso i dialoghi con i ricordi, amplifica il panorama lirico della sensibilità, riflettendo negli occhi degli altri il limpido conforto a un’elegia che suggerisce l’ebbrezza di felicità, adagiata sul fondo di una lunga giornata riflessa nell’arcobaleno.” Al termine del breve scritto di Rita completano e, come dire, esemplificano la recensione alcune liriche di Manetti.

Virginia, infine, che partecipa per la prima volta al nostro concorso, ci invia la recensione dell’ultimo libro della Ciabatti. La Ciabatti, neosimil cinquantenne (è del 1972), esordì trentenne ed è qui al suo settimo romanzo, che capiamo essere una sorta di autoanalisi condotta sul filo dei ricordi giovanili. Virginia, infatti, ci scrive: “Sembrava bellezza”, di Teresa Ciabatti, è un romanzo autobiografico. L’autrice, nata in Toscana, da sempre ha la passione per la scrittura, unico modo per evadere da quella realtà che non le è mai piaciuta.Il libro narra la vicenda di un’adolescente emarginata che ha trovato il suo riscatto nella scrittura, da adulta. Ma era felice? Si sentiva abbastanza? Teresa, nonostante il successo raggiunto in età adulta, si sentiva ancora la ragazza bullizzata per il suo corpo. Troppo grassa, troppo in tutto. Teresa, ora affermata scrittrice, si cura molto per mantenere un aspetto presentabile agli occhi dei suoi lettori e per stare sotto ai riflettori. Si chiede spesso: ma se mi presentassi in pigiama, mi amerebbero comunque?”

Il concorso appena iniziato vi aspetta, tutti. Partecipate, partecipate, partecipate e passate parola.

Buon fine settimana