Da Bruna Franceschini riceviamo K. Taylor, Destinatario sconosciuto.
“San Francisco, 12 novrembre 1932.
Mio caro Martin, sei ritornato in Germania! Come ti invidio! Anche se non ci vado dai tempi della scuola, subisco ancora il fascino di Unter den Linden: la grande libertà intellettuale, le discussioni, la musica, lo spensierato cameratismo. E ora il vecchio spirito Junker, l’arroganza prussiana e il militarismo sono scomparsi. Sei rientrato in una Germania democratica, una terra dalla cultura profonda che sta vivendo gli inizi di una straordinaria libertà politica.”

Dalla presentazione dell’editore:
Germania, 1932. Martin, tedesco, e Max, ebreo americano, sono due amici fraterni e soci in affari. L’ombra della storia si proietta sul loro destino. Con l’avvento di Hitler i contrasti ideologici precipitano fino a diventare insanabili. Impossibile credere ancora nell’amicizia. Fino al colpo di scena finale: quando ci sarà un ribaltamento radicale nei rapporti di forza tra i due protagonisti per una conclusione “impossibile da dimenticare”. Un viaggio alle radici dell’odio, un libro intenso e appassionato, pubblicato per la prima volta in America nel 1938, che rappresentò con lucida chiaroveggenza il clima di spietato razzismo in cui maturò l’Olocausto.