Cari amici vicini e lontani, normalmente non amo l’uso della lingua inglese, ma nel caso specifico essa ha l’innegabile vantaggio di non svelare prematuramente il genere di chi ha vinto.

Questa prerogativa un tempo valeva anche per il maschile italiano, tanto che “il vincitore” poteva nascondere quando ero bimbo sia un vincitore che una vincitrice. Col tempo questa caratteristica si è un po’ persa ed oggi è considerato maggiormente corretto individuare fin da subito il genere usando il maschile o il femminile della parola che si vuole usare.

Insomma, direte voi: chi ha vinto?

Ha vinto Matteo Marangoni che ha segnalato due opere poetiche: D. Campana e M.G. Calandrone, Preferisco il rumore del mare, Ponte alle GrazieU. Ali, Bilancio interiore, Morlacchi editore.

E’ la prima volta che vince un lettore ed è la prima volta che i testi segnalati sono solo opere poetiche. Mentre la prima primizia ci lascia sostanzialmente indifferenti (che chi legge sia masculo o femmina per noi pari sono), la seconda invece ci rallegra: la poesia nella sua potenza sintetica è al contempo la più antica e la più popolare forma di comunicazione narrativa e come tale ne costituisce, come dire, la regina. Se sulla più antica immagino un nulla quaestio, sulla più popolare forse qualcuno potrebbe dissentire, se non fosse che essa, la poesia, è ogni giorno in tutte le nostre case e radio e televisioni nella forma dissimulata, ma comunque potente, delle canzoni. Il premio Nobel anni fa a Dylan è certamente discutibile, ma riconosce e sancisce che le strofe delle canzoni sono certamente letteratura e poesia. Quindi, evviva la poesia.

Seconda classificata Claudia Graziani, scrittrice e autrice, tra gli altri, anche del romanzo Ruga dopo ruga,che ha segnalato C. Sobrero, Il canto della balena, TEAE. Moretti, Quasi a casa, Mursia

Terzo Ramis Bentivoglio e quarta Daniela Panzeri.

La cerimonia di premiazione verrà organizzata come sempre in presenza (sperando che la pandemia ce lo permetta) a inizio autunno a Milano.

Nel frattempo una nuova segnalazione: E. Armanino, Contare le sedie, Einaudi. Superata l’iniziale sensazione di trovarsi di fronte alle pagine di un blog lirico sentimentale, il romanzo (il terzo dell’autrice) è un delicato ritratto di signora in interno e in esterno. Pagina dopo pagina il profilo della protagonista emerge con chiarezza come quello di una giovane donna testarda, insicura, poetica, con dolori profondi (la perdita della madre) e profondi amori. Bello, vale il viaggio.

Buon fine settimana a tutti e complimenti e ringraziamenti a tutti coloro che hanno partecipato a questa nostra nona edizione.