Da Marco Grando riceviamo T. Savage, il potere del cane, Beat Edizioni.
“<<Dimmi un po’>> domandò il governatore, <<quando è stata l’ultima volta che ci siamo visti?>>.
<<Al ristorante del Senato>> disse George <<Mio padre e io stavamo mangiando lo stufato>>.
Il governatore ridacchiò. <<Bisogna ammetterlo, George, non c’è niente di meglio di un buon stufato>>.
<<Si è vero>> ammise George.
<<Quello stufato, George, è la specialità del ristorante. Bisogna che una volta ci rivediamo per mangiarcene un bel piatto>>.
<<Assolutamente>> disse George. <<Sono sicuro che a mia moglie farebbe molto piacere>>.”

Dalla presentazione dell’editore:
Tra le pianure selvagge del vecchio West sorge il ranch dei fratelli Burbank. Phil e George Burbank, pur condividendo tutto da più di quaranta anni, non potrebbero essere più diversi.
Phil ha la mente acuta, le mani svelte e la spietata sfrontatezza di chi può permettersi di essere se stesso. George, riservato e insicuro, si accontenta di esistere all’ombra di Phil senza mai mettere in dubbio la sua autorità. Fino al giorno in cui, invaghitosi di Rose, una vedova con un figlio adolescente, George decide di sposarla e di portarla a vivere al ranch, sovvertendo ogni equilibrio. Phil, infatti, vivrà il matrimonio del fratello come un tradimento e metterà in atto una serie di crudeli ritorsioni, animato dall’odio nella sua forma più pura: l’odio di chi invidia.
