Da Elena Gerla riceviamo:
Murakami Haruki, La fine del mondo e il paese delle meraviglie, Einaudi
“Eppure, se avessi potuto ricominciare da capo, ero sicuro che avrei rifatto le stesse identiche cose. Perché quello ero io: quella vita in cui continuavo a perdere tutto. Non avrei potuto fare altro che diventare me stesso, nient’altro che me stesso, con tutte le persone che mi avrebbero lasciato, o che io avrei lasciato, con tutti i bei sentimenti e le magnifiche qualità e i sogni che sarebbero andati distrutti, o perlomeno che avrei dovuto ridimensionare. Un tempo, quando ero più giovane, mi ero illuso di poter diventare qualcos’altro. Però finivo sempre per tornare allo stesso posto, come una barca dal timone bloccato. Quello ero io. Non potevo andare da nessun’altra parte. Ero lì, e aspettavo di tornare. Dovevo chiamarla “disperazione”?”
dalla presentazione dell’editore:
In una piccola e spettrale città, che mura insormontabili separano dal resto del mondo, gli abitanti, privi di ombra e di sentimenti, vivono al riparo da qualunque emozione. Un nuovo arrivato ha il compito di leggere i vecchi sogni nel teschio degli unicorni, i soli animali del luogo, cogliendo frammenti di memorie e di un’altra vita o dimensione.
Parallelamente, in una Tokyo futuribile e disumana, un uomo viene coinvolto da uno scienziato, geniale ma sconsiderato, in un esperimento a rischio della vita che lo porterà a calarsi nei sottosuoli della città, in lugubri voragini animate da creature mostruose e maligne, metafora delle paure che agitano le coscienze.
Proprio nel buio fitto della mente si troverà la soluzione che lega i personaggi dei due mondi, in realtà l’uno il riflesso dell’altro.
Sarà possibile lo scambio tra le due dimensioni, o il viaggio sarà senza ritorno?
Anch’io ho recensito un libro fantasy: http://wwayne.wordpress.com/2014/04/07/giulio-cesare-cyberpunk/. Che ne pensate?
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Appena ho un minuto lo farò! Grazie per la risposta, e buon anno! 🙂
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