E.A. Poe, I racconti, volume secondo, Einaudi (trad. G. Manganelli)
Da anonimo riceviamo: “…L’imbarcazione sembrava sospesa, quasi per magia, a metà discesa, sulla superficie interna di un imbuto enorme di circonferenza, di profondità prodigiosa, i cui fianchi, perfettamente levigati, sembravano ebano, non fosse stato per la sconvolgente velocità con cui ruotavano, e la luminosità tetra e splendida che irraggiavano, sotto i raggi della luna piena che, da quello squarcio circolare delle nubi, inondavano di aurea magnificenza le muraglie nere e, assai oltre, i più fondi recessi dell’abisso.”
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