Yoram Kaniuk, 1948, La Giuntina editrice (trad. E. Lowental)
Da Silvia Triverio riceviamo: “…..Ramle era deserta e circondata di filo spinato. Cacciati o fuggiti volontariamente, gli abitanti della città avevano lasciato dietro di sé odori, vestiti, mobili. La loro assenza era una specie di presenza massiccia. Ramle capitale delle dune di sabbia, Ramle città piena di animazione dalle case così belle, le strade ampie, acacie e sicomori frondosi piantati lungo i viali. Ma era vuota. Ramle, che brillava sotto il sole cocente di un mezzogiorno estivo, sembrava reduce da una tempesta che aveva distrutto ogni anima viva, lasciando intatti gli edifici. La città era scollegata dal resto della Terra d’Israele. Era circondata da bobine di filo spinato. ….”