Da Lorenza Rappoldi riceviamo S.G. Colette, La donna celata.
Lorenza ci scrive: “Ancora un libro di Colette, spero poco conosciuto (Colette non è solo Claudine…).
Sono racconti brevi, il tema è sempre l’amore, soprattutto quello coniugale, che hanno un finale
molte volte inaspettato. Lo stile con cui sono scritti, la capacità descrittiva, mettono in luce una grande scrittrice. Mi è piaciuto moltissimo, ho letto un racconto ogni sera. Il mio preferito è “Il braccialetto”, di cui ti allego l’inizio.“
“Ventisette, ventotto, ventinove… ce ne sono ventinove…”
Madame Angelier non faceva che contare e ricontare meccanicamente i brillanti. Ventinove diamanti quadrati, montati su un bracciale che, come un sottile serpente freddo e flessibile, le scivolava tra le dita. Bianchissimi, non molto grossi, mirabilmente uguali l’uno all’altro: un grazioso monile per intenditori. Se lo allacciò al polso, facendo scaturire dei riflessi azzurrognoli sotto le lampadine: centinaia di minuscoli arcobaleni, dai colori vivissimi, danzarono sulla tovaglia bianca. Tuttavia, lo sguardo di Madame Angelier era rivolto in particolare all’altro bracciale, tre fili finemente cesellati che le circondavano il polso, sopra il serpente di diamanti.
“Povero François…se saremo ancora qui, che cosa mi regalerà l’anno prossimo?”
Dalla presentazione dell’editore:
Niente è come sembra in questi racconti usciti dalla penna di Sidonie-Gabrielle Colette. L’amore, specialmente quello coniugale, è spesso il protagonista, con le sue tenerezze, complicità, consuetudini, eppure… mai dare nulla per scontato. Nemmeno di fronte all’immagine della felicità più composta, serena, perfetta. È sufficiente la maschera di un costume da Pierrot o una mano nascosta dallo schienale di una poltrona per scardinare l’illusoria immagine di tranquilla quotidianità e per introdurci nel mondo delle possibilità, dell’azzardo inteso come «tutto può succedere, basta lasciarsi andare». Ma ciò che si rompe – un equilibrio, un ritmo, un’abitudine – non sempre può essere riparato. Talvolta rimane il segno, altre tornare indietro non è più possibile, e c’è solo fallimento, solitudine, morte. In questi racconti, tuttavia, ci sono anche l’amore per il rischio e per la libertà, il rimpianto per il passato e il rammarico per il presente, un caleidoscopio di emozioni a cui il lettore non riuscirà a sottrarsi, perché Colette, con mirabile maestria, lo prende per mano introducendolo nelle sue storie. Con finali dall’esito sempre inaspettato. Sempre.