Cari amici vicini e lontani, quella appena trascorsa è stata la penultima settimana di concorso. Settimana prossima sarà l’ultima e poi via alle votazioni.
In questa penultima settimana abbiamo ricevuto queste segnalazioni:
Paola Domenichini con S. Winchester, Il professore e il pazzo
Marco Cortini con C. De Gregorio, In tempo di guerra
Rosa Ghislandi con F. Aramburu, Patria
Marco Grando con A. Forgione, Giovanissimi
Lorenza Rappoldi con Z. Fitzgerald, Sei per me la sola cosa al mondo.
Al contrario di settimana scorsa in cui i reportage giornalisti si erano alternati ai romanzi, questa settimana solo fiction, come direbbero gli amici anglofoni.
Paola ci invita alla lettura di una storia tra il fantastico e la realtà: il professor James Murray, anima e responsabile dell’Oxford English Dictionary, scopre che il suo più importante contributore è W.C. Minor, un medico militare reduce dalla Guerra di Secessione, e vittima di una gravissima sindrome paranoide, internato nel manicomio criminale di Broadmoor. Può il più importante pilastro della cultura inglese posarsi sulle spalle di un pazzo? Cultura e pazzia, ordinarietà e straordinarietà si mischiano in questa storia.
Marco C. con il romanzo della De Gregorio ci porta nella nostra storia, una storia scritta da un trentenne che si cerca e scopre che “quando diciamo noi, non sappiamo chi siamo, noi. Siamo una moltitudine di solitudini. Non c’è niente che possiamo cambiare». E invece sí. Invece questa storia mostra che c’è sempre un luogo dove andare. Qualcosa che cambia. La vita corre e chiama, bisogna saperla ascoltare
E sempre nella storia recente ci tiene Rosa che ci segnala Patria del basco Aramburu: due famiglie, due amici, inseparabili, finché è la storia che li separa. A questo proposito Rosa ci scrive: “Due famiglie legate a doppio filo, cresciute nello stesso paesino alle porte di San Sebastian, vicini di casa inseparabili nelle serate all’osteria e nelle domeniche in bicicletta. Anche le mogli Mirren e Bittori legate da una solida amicizia, così come i loro figli. Ma poi un evento tragico ha scavato un cratere nelle loro vite. Il Txato (marito di Bittori) è caduto vittima di un attentato dell’ETA. Bittori non è più presenza gradita, le vittime danno fastidio anche a quelli che un tempo di proclamavano amici. Passano gli anni, ma Bittori non rinuncia a pretendere la verità, a cercare la via verso una riconciliazione necessaria non solo per lei ma tutte le persone coinvolte e loro carnefici. Come superare e dimenticare senza dimenticare è storia e la storia insegna. Bellissimo libro con le sue differenti identità culturali e di come ci si possa convivere.”
Marco G. ci riporta in Italia, nella Italia di questi giorni in una Napoli degradata. Marco presentandolo ci scrive: “Adolescenti nella Napoli degradata. Le vicissitudini quotidiane e la scoperta dell’amore porteranno Marocco, il protagonista del romanzo, all’età adulta.” Romanzo di formazione, quindi, romanzo di un primo amore, di quelli che non si scordano più.
Anche Lorenza ci parla d’amore, mandandoci le lettere che una moglie scrisse al marito. La moglie era Zelda Fitzgerald e suo marito Francis Scott. In questa raccolta letteratura, vita intima, feste, insicurezze, amore e desiderio si mischiano dando ragione della “grande leggenda della bellissima coppia, eroina, simbolo e interprete di tutte le prodezze sofisticate dell’età del jazz”, come scrisse la Pivano. Per molti Zelda fu solo la fragile compagna di Francis. Non per Lorenza e non per chi ha avuto la fortuna di leggerne i racconti e queste lettere.
Settimana prossima concluderemo il periodo di raccolta e pubblicazione delle segnalazioni e quindi dei partecipanti al concorso. Se avete ancora qualche chicca da inviarci, affrettatevi quindi.
Buona settimana.