Da Pietro Mainieri, per il concorso ‘La città del cuore‘, riceviamo L. Di Bartolo, Prossima fermata Machado.
“Andai nella mia strada preferita e decisi che era il momento di scoprire l’ignoto, di vedere cosa si celasse dietro quei campi incolti, imboccai una traversa e mi misi in cammino. Eccolo il midollo della vita, il viaggio, svoltare l’angolo e non sapere cosa avrai davanti. Il paesaggio prima era noioso, ma pur sempre abbellito dalla presenza del mare, poi quando mi addentrai, mi condusse alla Spagna che avevo nel cuore.”

Dalla presentazione dell’editore:
È il 2009, Berlusconi è tornato al potere per la terza volta, il sesso è ormai il pilastro di un’intera epoca, un mantra che la televisione diffonde dal centro della nazione fino alle province più remote. In un paesino calabrese vive Luigi, 23 anni e un incubo ricorrente: Jugale. La maschera dell’idiota delle storielle calabresi rappresenta la maledizione che sente addosso nell’approcciarsi al mondo, agli altri, alle ragazze. Con terrore parte per Valencia, quasi come se dovesse fare la guerra e non l’Erasmus. La Spagna però, terremoto ormonale e di vita, lo costringerà attraverso vicende bislacche e incontri stranianti ad alzare gli occhi da terra e da se stesso e a interrogarsi su ciò in cui ha sempre creduto.