Da Lorenza Rappoldi riceviamo E. Bowen, La casa di Parigi, Sonzogno.
“….Un mattino di febbraio cupo e vischioso, prima ancora che le botteghe aprissero i battenti, un taxi si allontanava dalla gare du Nord sbandando sul selciato. Al suo interno, Henrietta sedeva accanto alla signorina Fisher. Teneva stretta tra le Braccia una scimmietta di pezza dagli arti penduli, mentre una valigetta di cuoio giaceva ai suoi piedi. …..”
La presentazione di Lorenza: “Ho letto gli altri suoi romanzi (quelli pubblicati in italiano), ma questo mi è piaciuto moltissimo. La descrizione ed il “punto di vista” dei due bambini è davvero entusiasmante. La bambina, Henrietta, indimenticabile per la sua simpatia e sagacia. E, non ultimo, scritto benissimo. Lorenza”
Dalla presentazione dell’editore:
Siamo a Parigi, in inverno, la Grande guerra è finita da poco, aleggia sulla città un’atmosfera cupa e vischiosa. Alla Gare du Nord scende Henrietta, undici anni, con in mano la sua scimmietta di pezza. Viene a prenderla la signorina Fisher, un’amica di famiglia che la ospiterà per una intera giornata in un elegante appartamento, in attesa di farla ripartire per il Sud della Francia. In quella casa borghese, dal confortevole odore di pulito, Henrietta si imbatte in una gradita sorpresa: c’è un suo coetaneo, il fragile Leopold, avviato verso un futuro incerto. Tra i due bambini, estremamente sensibili e inquieti, dopo l’iniziale diffidenza, si accende la curiosità: di ciascuno nei confronti dell’altro, e di entrambi verso il misterioso mondo degli adulti. I due fanciulli, grazie agli indizi disseminati attorno a loro, rivivono, tra immaginazione e realtà, le tormentate storie d’amore dei grandi, in particolare quella scandalosa tra la madre di Leopold e il suo padre naturale. Acclamato come un classico al momento della pubblicazione (1935), La casa di Parigi, oltre a mettere in scena una rovente passione sentimentale, è un acuto studio psicologico e un esercizio di finezza letteraria sulla prima irruzione del dolore, sulla scoperta del sesso e sulla perdita dell’innocenza.