Da Lorenza Rappoldi riceviamo Il carteggio Aspern di Henry James.
“Avevo preso la signora Prest a confidente; a dire il vero, senza di lei avrei fatto ben pochi progressi, perché l’idea feconda di tutta la storia era uscita dalle sue amichevoli labbra.
Era stata lei a trovare la scorciatoia, lei a tagliare il nodo gordiano. Si ritiene che non sia facile alle donne arrivare a un punto di vista ampio e liberale in un progetto pratico; tuttavia, a volte, sono audaci nel buttare là un’idea – che un uomo da sé non arriverebbe nemmeno a concepire – con singolare serenità. <<Perché non chiedere, semplicemente, che la prendano a pensione?>> Non credo che sarei riuscito ad arrivarci da solo.”
Dalla presentazione dell’editore:
Un giovane studioso americano, ossessionato dal grande poeta Aspern, tenta in tutti i modi di impadronirsi del carteggio che potrebbe far luce su un episodio misterioso della vita dell’autore, ma il suo piano andrà drammaticamente in fumo. Una trasparente allegoria sull’inafferrabilità dell’arte sullo sfondo di una Venezia crepuscolare.