Da Paolo Coletti riceviamo F.M. Dostoevskij, Notte bianche, Einaudi.
“Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che ci capitano soltanto quando siamo giovani, caro lettore. Il cielo era così stellato, così luminoso, che, dopo averlo guardato, involontariamente ci si doveva chiedere: <<Può vivere sotto un simile cielo gente iraconda e bizzosa?>> Anche questa domanda è da giovani, caro lettore, molto da giovani, ma che il Signore la mandi spesso alla tua anima!….”
Dalla presentazione dell’editore:
Il sognatore di Notti bianche è «una natura particolare», che passa come un’ombra ai margini della realtà, lontano dalla grettezza del mondo. Perso negli ideali di una fervida immaginazione e immerso in uno sciame di fantasticherie, il giovane vagabonda nelle evanescenti notti pietroburghesi in penosa solitudine. Un isolamento che sarà dissipato solo dall’incontro con un’altra insonne, notturna creatura che gli regalerà il sogno di un’avventura meravigliosa.