Da Rosa Ghislandi riceviamo L. Gentile, Le piccole libertà.

Del libro Rosa ci scrive: “Oliva è una trentenne che cerca consolazione nel cibo ed è convinta di non aver realizzato nulla nella vita. Si è sempre fidata delle scelte che i suoi genitori hanno fatto per lei. No al teatro, No alla pasticceria Si alla taglia 42 e al matrimonio con il ragazzo giusto: “Perché voglio sempre che gli altri mi pensino felice?” ….”molti di noi vivono vite che non sono le loro. Cerchiamo di essere la versione perfetta di noi stessi. In questo caso, il nostro destino quale potrà mai essere, se non quello di qualcun altro”. Lorenza Gentile, accompagna i lettori con tante riflessioni e la fine de “Le piccole libertà” è l’inizio di un nuovo percorso dentro noi stessi.”


“Il sotterraneo ha i soffitti bassi, è umido e pieno di gente. Un trio sta facendo una jam session: un biondo alto e dinoccolato al violoncello, un nero basso alla tromba e un capellone alla batteria.”

Dalla presentazione dell’editore:

Oliva ha trent’anni, una passione segreta per gli snack orientali e l’abitudine di imitare Rossella O’Hara quando è certa di non essere vista. Di lei gli altri sanno solo che ha un lavoro precario, abita con i genitori e sta per sposare Bernardo, il sogno di ogni madre. Nessuno immagina che soffra di insonnia e di tachicardia, e che a volte senta dentro un vuoto incolmabile. Fa parte della vita, le assicura la psicologa, e d’altronde la vita è come il mare: basta imparare a tenersi in equilibrio sulla tavola da surf. Ma ecco arrivare l’onda anomala che rischia di travolgerla. Dopo anni di silenzio, la carismatica ed eccentrica zia Vivienne – che le ha trasmesso l’amore per il teatro e la pâtisserie – le invia un biglietto per Parigi, dove la aspetta per questioni urgenti. Oliva decide di partire senza immaginare che Vivienne non si presenterà all’appuntamento e che mettersi sulle sue tracce significherà essere accolta dalla sgangherata comunità bohémienne che fa base in una delle più famose librerie parigine, Shakespeare and Company. Unica regola: aiutare un po’ tra gli scaffali e leggere un libro al giorno. Mentre la zia continua a negarsi, Oliva capisce che può esserci un modo di stare al mondo molto diverso da quello a cui è abituata, più complicato ma anche più semplice, dove è possibile inseguire un sogno o un fenicottero, o bere vino sulla Senna con un clochard filosofo. Dove si abbraccia la vita invece di tenersene a distanza, anche quando fa male. E allora, continuare a cercare l’inafferrabile Vivienne o cedere al proprio senso del dovere e tornare a casa? E soprattutto: restare fedele a ciò che gli altri si aspettano da lei o a se stessa? Quando tante piccole libertà finiscono per farne una grande, rinunciarci diventa quasi impossibile.