Cari amici vicini e lontani, questa settimana per il concorso Segnalazioni abbiamo:

Marco Grando con Y. Khadra, Le rondini di Kabul
Marco Cortini con A. Camilleri, La prima indagine di Montalbano
Gabriella Ventura con A. Trollope, Le ultime cronache del Barset
Angela Di Sante con L. Pirandello, Novelle per un anno – il treno ha fischiato

Carlo Moreno invece per il concorso Recensioni ci ha inviato il suo commento al romanzo La vergogna di A. Ernaux.

Infine per il concorso Foto Leggere questa settimana abbiamo ricevuto e pubblicato:

Valentina D’Ottavio con Dietro le sbarre
Sara Martinelli con Sul davanzale
Mario Tempio con L’inferno in autobus

Invitandovi tutti a guardare le foto in concorso, i libri segnalati sono due classici (Trollope e Pirandello) e tre contemporanei.

Ciò che accumuna i classici è un approccio ironico al reale, modulato evidentemente ognuno secondo le proprie radici culturali e geografiche. Se Trollope, segnalato da Gabriella, in uno dei tre romanzi dedicati alla contea fantastica del Barset, descrive una Inghilterra vittoriana e avvolge i suoi personaggi con una lieve e affettuosa carezza ironica e sarcastica, Pirandello, segnalato da Angela, è al contempo più fantastico e tagliente, specie quando presenta la vicenda del tenero impiegato Belluca e del suo sogno a cavallo di un treno.

Dei tre contemporanei uno è Camilleri, segnalato da Marco C.: del grande siciliano ultimamente è stato detto tutto e il contrario di tutto. Qui lo troviamo ad inventare tre indagini ell’immarcescibile Montalbano, indagini durante le quali, se il commissario dà l’ennesima prova del suo acume e della sua sensibilità, Camilleri ricertifica, se ce ne fosse bisogno, la plasticità di quella lingua siciliana che lo scrittore più che usare o trascrivere ha inventato.

Marco G. ci segnala un vecchio, si fa per dire, testo dell’algerino Khadra. Il romanzo uscì, infatti, nel 2002 e racconta le vicende di due coppie nella Kabul appena conquistata dai talebani. Khadra e per l’Italia la Sellerio hanno deciso di ripubblicarla perché ventanni dopo il libro ahimé è tornato attuale dato che, come sappiamo, quella nazione e quella città sono  nuovamente martoriati e torturati da quella stessa classe dirigente che in questi anni speravamo scomparsa.

Infine Carlo ci fa scoprire un testo della francese Ernaux che con pazienza, determinazione e autocontrollo analizza da etnologa la sua Francia di quando era bambina e subì un feroce trauma familiare. A questo proposito Carlo termina la propria recensione scrivendo: “Un romanzo potente, molto critico verso la mentalità bigotta e provinciale del primo dopoguerra in Francia non condannata apertamente, ma evidenziata dai tormenti e dalla crisi che hanno provocato in una adolescente, che crescendo ne prende coscienza, vedendo le sue certezze liquefarsi come neve al sole.”

I concorsi continuano. Vi aspettiamo. Buon fine settimana.