Da Teresa Cattaneo riceviamo R.Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston, Rizzoli

Teresa Cattaneo scrive : Questo libro ci fa soffermare sul significato del nostro affaccendarsi nella vita; metà delle pagine sono fotografie che, obbligando ad una pausa nella lettura, permettono il meditare su:”Vivere per mangiare o ascoltare e perseguire un sentire profondo e personale che ci spinge oltre? In alto?

“Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsiivl cibo, quanto volare. Più di ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.”

Dalla presentazione dell’editore:

Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto basta per meritargli il marchio dell’infamia e l’allontanamento dallo stormo Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l’ebbrezza del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la guida, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è pronto a raccogliere la sua eredità. Un grandissimo romanzo-culto, che dopo quarant’anni dalla prima edizione conferma la sua straordinaria vitalità grazie a un nuovo finale, scritto da Bach dopo un’esperienza tra la vita e la morte. Un longseller inimitabile da riscoprire, che ci insegna a spiccare il volo e conoscere finalmente noi stessi.