Da Silvia Montefoschi riceviamo B.Pitzorno, La bambinaia francese, Oscar Mondadori
“La patria non può sussistere senza la libertà, né la libertà senza la virtù, né la virtù senza i cittadini: avrete tutto se formerete i cittadini. Ora, formare i cittadini non è affare d’un giorno , e per avere dei cittadini adulti, bisogna istruirli da bambini.”

Dalla presentazione dell’editore:
Parigi, 1832. In una sera d’inverno Sophie, nove anni, bussa alla porta della ‘étoile’ dell’Opéra Céline Varens per consegnarle alcune camicie confezionate dalla madre nella poverissima soffitta di Montmartre. E’ l’inizio di una grande amicizia tra la ballerina e l’orfana, che col passare degli anni diventa l’allieva prediletta di un vecchio aristocratico illuminista sopravvissuto alla Rivoluzione Francese e alla delusione dell’Impero e della Restaurazione. Alla scuola di colui che si fa chiamare Cittadino Marchese Sophie incontra i coetanei piú stravaganti, ma il suo prediletto è l’haitiano Toussaint, un piccolo schiavo nero regalato a Céline dal suo innamorato inglese. Insieme, Toussaint e Sophie dovranno affrontare ogni sorta di pericolose avventure, in Francia e in Inghilterra, per salvare la loro protettrice dai suoi persecutori e la piccola Adèle sua figlia dagli inquietanti misteri di una dimora inglese chiamata Thornfield Hall.