Da Lorenza Rappoldi riceviamo F. Cialente, Cortile a Cleopatra.
Lorenza ci scrive: “Buonasera, eccomi qui! Vorrei segnalare un libro e soprattutto l’autrice, una vera scoperta (per tanti): Fausta Cialente CORTILE A CLEOPATRA. Per il libro vorrei citare alcune parole di Emilio Cecchi nella postfazione: “Per alcuni lettori, la riedizione di Cortile a Cleopatra di Fausta Terni Cialente,
rinnoverà la gioia del primo incontro con uno dei più bei romanzi italiani dell’ultimo ventennio.
Ma per altri moltissimi lettori, essa costituirà un’assoluta sorpresa.”
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“Seduta sul ramo basso del fico la scimmia sorvegliava Marco che dormiva lì sotto sdraiato all’ombra festosa e ondeggiante delle foglie; dormiva con la bocca aperta e aveva sul petto la camicia sbottonata e macchie di sole. La scimmia lo guardava, seduta come una donna, i gomiti sulle ginocchia; ogni tanto si tastava il ventre e se lo spulciava, oppure frugava col dito nel guscio vuoto delle nocciole che aveva raccolto nel cavo del tronco. Vecchio, il fico, e polveroso. Piccoli, i fichi, e immaturi, quasi bianchi. La scimmia li stuzzicava e sembrava che sorridesse. Quando ne ebbe staccato uno, strizzò con le dita brune un po’ del succo lattiginoso dove aveva rotto il picciuolo, guardò in basso e lo lasciò cadere sulla testa di Marco. Egli aperse gli occhi e in alto vide confusamente la scimmia, il fico, il sole.”

Dalla presentazione dell’editore:
Ambientato nella cosmopolita e levantina Alessandria d’Egitto prima di Nasser, racconta la decadenza di un ambiente esotico, in cui i personaggi sembrano vivere al contempo in una polveriera e in un acquario, ma sempre e comunque ai margini della storia. Vincitrice nel 1976 di un Premio Strega, poi rapidamente dimenticata, Fausta Cialente è considerata da alcuni studiosi una delle maggiori scrittrici italiane del secondo Novecento.