Da Lorenza Rappoldi riceviamo Ella Maillart, La via crudele, Due donne in viaggio dall’Europa a Kabul
Lorenza ci scrive: “Ecco un’altra segnalazione, collegata alla precedente. C’è ancora Annemarie Schwarzenbach, ma come “autista” e compagna di viaggio di Ella Maillart, scrittrice e viaggiatrice, anche lei svizzera. Partono nell’estate del 1939. Scrive Frédéric Vitoux nella prefazione: Ella Maillart aspira a tornare in Afghanistan come in un paradiso perduto, un mondo originario, semplice e armonioso dove vi è ancora spazio per quel “fattore sconosciuto chiamato divino”. Da quel luogo forse sarà possibile osservare l’Europa da una angolazione diversa “per capire la causa profonda della nostra instabilità”. Vi è in lei una grande calma. Al suo fianco Christina (pseudonimo di Annemarie Schwarzenbach) colpisce per la sua aria di mistero, di inquietante fragilità. Chi è? Creatura straordinaria, affascinante, enigmatica, giornalista trascurata, scrittrice senza dubbio poco apprezzata, trait d’union tra intellettuali, culture, civiltà; figura dal tragico destino”
““Incendiato dalla luce del sole che tramonta, la cittadella (Bayarid) sembra un muro fiammeggiante innalzato a sfidare la notte dei tempi. In controluce gli scuri profili dei minareti sovrastano la città grigia e lontana si stende la pianura immersa in una livida luce giallastra. Ma all’improvviso tra un lato e l’altro della valle si disegna un arcobaleno.”

Dalla presentazione dell’editore:
Nel giugno del 1939 due giovani donne abbandonano l’Europa sull’orlo della guerra e le amate montagne della Svizzera per partire a bordo di una Ford V 8 verso il Sol Levante. Il loro itinerario si dipana lungo l’Italia, la Jugoslavia, la Bulgaria, la Turchia, l’Iran e l’Afghanistan attraverso città sante, montagne e deserti grandiosi, popoli e paesi ricchi d’incanto e di storia millenaria. Ma accanto a quello geografico le due donne seguono anche un secondo percorso, avventurandosi nel segreto della propria anima alla ricerca di nuove consapevolezze e nuovi equilibri. Un cammino parallelo segnato dal contrasto fra due diverse personalità: accanto all’autrice, prototipo di donna forte e liberata, viaggia infatti, nascosta sotto lo pseudonimo di Christina, una creatura eterea e fragile, Annemarie Schwrzenbach. Anche lei scrittrice, grande amica della famiglia Mann, moglie di un diplomatico ma insofferente alla vita di rappresentanza, hippy ante litteram, morfinomane, turbata più dalle donne che dagli uomini, Christina tenta con la sua compagna la strada più difficile: quella che potrebbe distoglierla dall’autodistruttività delle proprie scelte esistenziali, dalla propria “via crudele”.