Da Cecilia Pastorino riceviamo U. Timm, Come mio fratello, Oscar Mondadori.
“Una generazione era stata esautorata politicamente, militarmente, nella sua mentalità e reagiva con un senso di offesa, con ostinazione e caparbietà. In seguito, con l’inizio della guerra, le forza reazionarie tornarono a rafforzarsi ma all’inizio, nei primi anni dopo la sconfitta, la pretesa autoritaria sopravviveva solo in casa, nella sfera privata.”

Dalla presentazione dell’editore:
La storia autentica di una famiglia tedesca si trasforma in una vicenda esemplare e in un gioiello letterario nel nuovo libro di uno dei più grandi scrittori europei contemporanei. Lo spunto biografico è la vicenda di suo fratello Karl-Heinz, arruolatosi volontario nelle ss quando Uwe aveva solo due anni e morto sul fronte russo appena diciannovenne, nel 1943. Dopo sessant’anni lo scrittore può finalmente cercare di capire che cosa abbia significato e come sia stato possibile arrivare a essere “come mio fratello”. E ci consegna un libro che nasce da un gesto di grande onestà intellettuale ed emotiva, oltre che di consapevolezza storica, scavando nella colpa e nella memoria il ritratto di una famiglia che diventa ritratto della generazione che ha reso possibile il nazismo.
