Da Rosa Ghislandi riceviamo F. Melandri, Eva dorme, Mondadori.

“Era un pacco piccolo, avvolto nella carta marrone, stretto da uno spago sottile. Destinatario e mittente erano scritti con grafia ordinata. Gerda la riconobbe subito. <I nimms net> disse a Udo, il postino. Non lo prendo. <Ma è per Eva…> <Sono sua madre. Lo so io che non lo vuole.>

Dalla presentazione dell’editore:

È l’alba. All’improvviso il telefono squilla, la voce debole di un uomo che la chiama con il soprannome della sua infanzia. È Vito, il carabiniere calabrese che negli anni sessanta, mentre prestava servizio in Alto Adige, si era innamorato della bellissima Gerda Huber, sorella di un terrorista altoatesino e soprattutto ragazza madre in un mondo ostile: la mamma di Eva. Quando Vito è entrato nella sua vita Eva ha provato per la prima volta che cosa significhi avere un padre. sul treno che ora la porta da Vito morente, il lettore compirà con lei un viaggio a ritroso nel tempo, dentro la storia tormentata dell’Alto Adige e della famiglia Huber.