Da Gabriele Ferrari riceviamo G. K. Chesterton, I racconti di Padre Brown, ed. Paoline.
Gabriele ci scrive: <<Non pensiamo alle varie serie tv, ma a J. L. Borges, che ha detto: “La letteratura è una delle forme della felicità; forse nessuno scrittore mi ha dato tante ore felici come Chesterton.”>>
“La cosa più incredibile dei miracoli è che accadono. Qualche nuvola nel cielo si dispone in modo da assumere la forma di un occhio umano; un albero si stacca nel paesaggio di un viaggio incerto con l’esatta ed elaborata forma di un punto interrogativo. Ho visto io stesso entrambe le cose in questi ultimi giorni. E Nelson muore nell’istante della vittoria, e un uomo di nome Williams uccide assolutamente per caso un uomo di nome Williamson: il che suona come un infanticidio. In breve, c’è nella vita un elemento di magica coincidenza che può sempre sfuggire alla gente che bada solo all’aspetto prosaico delle cose. Come è stato ben espresso dal paradosso di Poe, la saggezza dovrebbe sempre contare sull’imprevisto. ”
Dalla presentazione dell’editore:
Padre Brown è il personaggio creato dalla fantasia di Chesterton per spargere un po’ di sano umorismo. Tondo e rubicondo, semplice e furbacchione, dotato di una mente pronta e penetrante, e uno spirito meravigliosamente intuitivo, che gli dà modo di gareggiare in astuzia con i più abili poliziotti e delinquenti, egli ha tuttavia l’anima d’un poeta e il cuore di un fanciullo. Padre Brown spunta quasi imprevedibilmente nell’angolo più remoto e nel momento più impensato, pronto a risolvere qualunque enigma con arguzia e ironia, preoccupato non tanto di svelare i misteri più tenebrosi e complicati della criminalità moderna, o di assicurare alla giustizia i colpevoli, quanto di salvare delle anime e ricondurle sul retto cammino, come fa con Flambeau, il ladro pentito diventato suo assistente. In questo volume sono raccolti tutti i suoi racconti compreso “La croce azzurra”, nel quale fa la sua prima apparizione, “Il duello del dottor Hirsch”, “Le colpe del principe Saradine” e “I tre ordigni di morte”.