Da Gabriele Ferrari riceviamo M. Cervantes, Don Chisciotte della Mancia.

“In un paese della Mancia, di cui non voglio fare il nome, viveva or non è molto uno di quei cavalieri che tengono la lancia nella restrelliera, un vecchio scudo, un ossuto ronzino e il levriero da caccia. Tre quarti della sua rendita se ne andavano in un piatto più di vacca che di castrato, carne fredda per cena quasi ogni sera, uova e prosciutto il sabato, lenticchie il venerdì e qualche piccioncino di rinforzo alla domenica. A quello che restava davano fondo il tabarro di pettinato e i calzoni di velluto per i dì di festa, con soprascarpe dello stesso velluto, mentre negli altri giorni della settimana provvedeva al suo decoro con lana grezza della migliore….”

chisciotte

dalla presentazione dell’editore:

La traduzione del Don Chisciotte che Vittorio Bodini, appassionato ispanista e poeta, realizzò per i Millenni Einaudi nel 1957 è considerata un modello di limpidezza, per la linearità con cui restituisce il lucido smalto alla prosa di Cervantes, e al tempo stesso di arguzia, per la resa esemplare di bisticci, battute e proverbi. E’ questa la sua prima edizione nei Tascabili Einaudi (ma ben diciotto, nei Millenni e negli Struzzi, l’hanno preceduta): essa comprende oltre all’introduzione di Bodini una biografia dell’autore e una bibliografia essenziale degli studi sul Chisciotte in Italia e all’estero, un’originale interpretazione di Eric Auerbach e un affascinante “commento per immagini” costituito da trentadue incisioni di Gustave Doré. Guidati dal grande illustratore, si prova un duplice piacere nel ritrovare episodi ben noti e nello scoprire storie secondarie, come quella, bellissima e avventurosa e piena di realismo, del soldato fatto schiavo ad Algeri e dell’innamoramento di Zoraide e della fuga; o ancora, le vicende della seconda parte, dove pare che l’hidalgo non abbia più da forzare la realtà perchè risponda ai suoi sogni: così l’incontro con gli attori, con i leoni, con il teatro dei burattini; o il bellissimo duello col Cavaliere degli Specchi, o la serie di burle architettate dal Duca e dalla Duchessa…