Ieri sera primo aperitivo del 2023 di Prima i Lettori, tanta gente e un libro, quello di Paolo Pobbiati Invasioni di campo, davvero bello e interessante.
Ecco il testo del mio intervento, mentre per sentire cosa ci ha raccontato Paolo vi invito a vedere il filmato qui sotto a partire dal decimo minuto circa. Prima ci sono io che parlo e date le mie indiscusse doti di attore è decisamente meglio leggere quello che ho letto piuttosto che ascoltarlo.
“Buonasera a tutti, la serata si svolgerà principalmente in due momenti. Il primo nel quale parleremo un attimo di Prima i Lettori e dei concorrenti e dei libri fin qui in concorso, mentre nel secondo parleremo del libro di Paolo Pobbiati Invasioni di Campo anche con l’aiuto del Dottor Piccinino autore di una postfazione al libro.
Prima i Lettori è arrivato alla sua undicesima edizione. Come credo sappiate il motivo che mi ha spinto ad organizzare e perseverare in questa follia è quello di favorire la lettura. Tutti dicono che in Italia si legge poco e la risposta che del mondo editoriale è principalmente quello di premiare gli scrittori e organizzare seminari e incontri nei quali li si possa incontrare, mutuando quindi un modello dal mondo della televisione e del cinema. Peccato che in TV o al cinema spesso il contenuto è meno importante della bravura degli attori. Si vede una trasmissione o un film anche se è poco consistente basta che gli attori siano bravi a recitare.
Nei libri è diverso: che un autore sia simpatico o bravo a presentare i propri libri conta meno (molto meno) rispetto al contenuto del libro stesso. Se ad inizio del secolo scorso si fosse perseguita la stessa logica quei simpaticoni di Proust o Joyce non avrebbero venduto neanche una copia, temo.
Per questo ho pensato a Prima i Lettori, cioè a favorire il passa parola tra noi lettori e a premiare chi consiglia i libri più interessanti. Per chi ancora non lo sapesse per partecipare basta mandare titolo, autore e una foto di una pagina del libro che si vuole consigliare a primailettori@gmail.com. Meglio se questo invio è accompagnato da due righe di spiegazione, ma non sono indispensabili. Per chi vuole spiegare bene perché vale la pena leggere il libro che gli è piaciuto c’è la sezione Recensioni nella quale potrà dare prova della sua bravura anche a scrivere.
Detto questo in questa undicesima edizione fin qui abbiamo ricevuto 35 libri da 17 partecipanti.
Elencare tutti i libri ricevuti sarebbe troppo lungo e fatto da me decisamente noioso. Vi basti sapere che rileggendo le varie sinossi il tema decisamente maggiormente trattato e da più punti di vista è quello che ho chiamato “storie al femminile”. E se in generale prevale la serietà, che grazie a Dio per la bravura degli scrittori non confligge con la leggerezza predicata da Calvino nelle sue Lezioni americane, ci sono anche esempi di satira e sarcasmo come il romanzo segnalato da Tarcisio Muratore di Page Una perfetta giornata perfetta, storia di un disgraziato che cerca in ogni modo di suicidarsi senza successo.
Nell’ampia categoria delle “storie al femminile” rientrano grandi affreschi storici come Violeta della Allende, che ci ha segnalato Marco Cortini, oppure la raccolta di articoli di moda e costume della giornalista Manzini inviataci da Lorenza Rappoldi. Ma anche il libro di Bussola che ci ha mandato Cristina Brocheri o Le cose non dette che Gabriella Ventura è andata a scovare chissà dove. E tanti altri ancora.
Uno che mi piace citare è il romanzo Cacao amaro di Martina Dei Cas, scelto da un insegnante di italiano, la professoressa Sfarra, dell’istituto Aterno-Manthonè di Pescara per fare esercitare i propri allievi nella difficile arte della recensione. Siamo in Nicaragua e Viana e Alba Luz, le protagoniste del libro, si ritrovano di colpo a dover crescere a San Martin, un villaggio in mezzo alla foresta nicaraguense, abbandonate lì dalla madre e con poche prospettive di vita. Cresciute dalla zia Amparo, donna concreta che le prepara alle durezze della vita, le due sorelle scelgono percorsi diversi: Alba Luz sposa un bravo ragazzo del villaggio e Viana coglie l’opportunità di tornare nella sua cittadina Waslala per studiare e provare a cambiare la propria vita.
Ricordato che l’elenco completo delle segnalazioni ricevute fin qui è disponibile, il tema delle storie al femminile mi permette di introdurre anche il libro di Paolo Pobbiati Invasioni di Campo che, diciamolo subito, non ha questo come proprio argomento principale, che è quello dei diritti civili (tema che anima anche il romanzo Che razza di libro ! di Mott), ma che ciò nonostante al tema di quella che lui chiama “la lunga corsa ad ostacoli delle donne nello sport” dedica ben tre capitoli dei tredici che compongo l’opera.
Ma di cosa parla il libro di Paolo? Parla, dicevo, della difficile strada percorsa e da percorrere in tema di diritti civili nello sport. Il libro è pieno zeppo di storie di atleti e Federazioni, di sogni realizzati e di altri distrutti per incredibili cattiverie o per menefreghismo generale. Parla di come lo sport sia stato utilizzato e continui ad essere utilizzato dalla politica quando vuole non fare pensare ad altro. Ma, ripeto, insieme al ricordo dei grandi avvenimenti (le olimpiadi del 1968 o quelle del 1972), il pregio maggiore a mio parere del libro sta nel raccontarci le piccole, individuali storie di tanti, tanti atleti di tanti, tanti paesi diversi. Essendo qui l’autore cedo ovviamente a lui la parola.”