Da Rosa Ghislandi riceviamo T. Kressmann, Destinatario sconosciuto.

“Gli affari continuano ad andare bene. La signora Levine ha comprato quel piccolo Picasso al nostro prezzo (e di questo mi congratulo con me stesso) e la vecchia signora Fleshman è incerta su quella orribile Madonna. Nessuno su è preso la briga di dirle quale sia il quadro più brutto della sua collezione, perché sono tutti ugualmente orrendi. Sento la mancanza della tua grande abilità nel vendere i quadri alle vecchie matrone ebree. Io riesco a convincerle della validità dell’investimento, ma soltanto tu riuscivi a disarmarle con quel tuo straordinario approccio spirituale all’opera d’arte. E poi, non si fiderebbero mai di un altro ebreo.”

Dalla presentazione dell’editore:

Germania, 1932. Martin, tedesco, e Max, ebreo americano, sono due amici fraterni e soci in affari. L’ombra della storia si proietta sul loro destino. Con l’avvento di Hitler i contrasti ideologici precipitano fino a diventare insanabili. Impossibile credere ancora nell’amicizia. Fino al colpo di scena finale: quando ci sarà un ribaltamento radicale nei rapporti di forza tra i due protagonisti per una conclusione “impossibile da dimenticare”. Un viaggio alle radici dell’odio, un libro intenso e appassionato, pubblicato per la prima volta in America nel 1938, che rappresentò con lucida chiaroveggenza il clima di spietato razzismo in cui maturò l’Olocausto.