Cari amici vicini e lontani, questa settimana per il concorso segnalazioni:

Mara Cappelletti con A. Campanile, Vite degli uomini illustri.
Marco Grando con F. Von Schirach, Caffè e sigarette
Rosa Ghislandi con  A. Yehoshua, la figlia unica
Sara Martinelli con T. Ciabatti, Sembrava bellezza

Per il concorso Foto Leggere, invece, abbiamo le seguenti fotografie:

Angela Di Sante con Il Messaggero
Valentina D’Ottavio con A scuola
Alpha Talibe Bah con Il capitale proprio
Angela Di Sante con Il giornale

Come di consueto per le fotografie si rimanda semplicemente alla loro visione sul sito, cliccando sui link di ciascuna. Il commento generale è che questa settimana tutte fanno riferimento ad una, diciamo così, dimensione della lettura che non è semplicemente quella del piacere, quanto quella dell’imparare (e per quella via trarre piacere).

Per quanto riguarda i libri, il primo, segnalato da Mara, è un capolavoro dell’umorismo italiano. Come forse i più giovani non sanno Achille Campanile è stato per anni l’umorista italiano per antonomasia, ma anche pubblicitario, sceneggiatore, giornalista. Scrisse una quarantina di libri, tra cui questo delle Vite degli uomini illustri è uno tra i più divertenti e sarcastici.

Con Von Schirach Marco ci porta in Germania alla scoperta di una serie di personaggi disegnati con precisione e ironia. Alla sua pubblicazione questo libro fu salutato come un ottimo esempio di autofiction, ovvero una sorta di autobiografia romanzata, ma quel che è certo è che esso è molto di più, pieno come è di storie e racconti, di personaggi e coppie, tutti analizzati con finezza psicologica e delicatezza di linguaggio. A questo proposito Marco ci scrive: ““Von Schirach è un penalista tedesco che scrive splendidi racconti tratti dalla casistica della sua professione. Sempre illuminanti sui comportamenti degli esseri umani.”

Rosa, invece, ci riporta in Italia e precisamente a Torino dove stranamente è ambientato questo lavoro dello scrittore israeliano Yehoshua. E’ infatti la prima volta che Yehoshua ambienta una propria storia in Italia. La figlia unica è insieme la storia di una crescita personale, quella di Rachele Luzzato, e di una famiglia e del suo essere ebrei in un paese cattolico. Brio e freschezza accompagnano il racconto rispetto al quale Rosa ci scrive: “Quando a Rachele Luzzato, una dodicenne curiosa ed intelligente, figlia unica di una ricca famiglia di ebrei, viene proposto di interpretare Maria nella recita di Natale, il padre si oppone, teme di mettere a rischio la sua identità ebraica. Rachele è sola, sempre affidata ad altri e si rifugia in alcuni racconti del libro Cuore : per niente viziata e per niente felice. E’ triste essere figlia unica.”

Infine Sara ci segnala l’ultima fatica di Teresa Ciabatti. E’ già la seconda volta che questo libro viene segnalato. Storia in parte autobiografica (come già La più amata, finalista al premio Strega) racconta inizialmente la solitudine e la depressione di una scrittrice di successo, che pian piano torna alla vita grazie alle amiche e alla famiglia. Romanzo di madri, figlie e amiche che percorre l’universo femminile con un linguaggio caldo, ma che non per questo nasconde debolezze e paure.

I concorsi continuano. Vi aspettiamo e passate parola. buon fine settimana