Da Marco Grando riceviamo R.Gary, L’angoscia del Re Salomone, Feltrinelli
Marco Grando scrive : È un libro di qualche decina di anni fa, ma mai come adesso attuale. Un ricco imprenditore in pensione fonda un’associazione di volontariato per rispondere alle telefonate di gente bisognosa. Poi, il magnate incontra per caso un taxista e lo coinvolge come riparatore, dai lavandini alle anime dei bisognosi…. Fa pensare e insieme sorridere….. Non poco di questi tempi.
“Avevo la pelle d’oca. Quando ti succede qualcosa di talmente buono che non s’è mai visto l’uguale, tranne forse nei tempi leggendari, devi diffidare, perché non puoi sapere quello che nasconde. Non sono credente, ma anche quando non si crede ci sono dei limiti. Non si può non credere senza limiti, dato che ci sono dei limiti a tutto”

Dalla presentazione dell’editore:
“È una vergogna. Il mondo diventa ogni giorno più pesante da portare.” Così il vecchio ebreo Salomon Rubinstein, il re dei pantaloni, dà voce alla propria angoscia, la stessa che ogni essere sensibile prova di fronte alle ingiustizie. Da parte sua decide di passare all’azione e di investire la propria fortuna, frutto di un’intera vita di lavoro, nella SOS Benevoli, un’associazione che ha come scopo quello di aiutare i diseredati. Aiutare, del resto, è stato da sempre il verbo più importante del suo vocabolario. L’umanità attende da troppo tempo di essere consolata e ha urgente bisogno del Messia: modestamente, seppure ad interim, Salomon Rubinstein si prova a esserlo, scegliendosi anche un discepolo, il giovane Jeannot, vero “autodidatta dell’angoscia”. Pubblicato nel 1979 con lo pseudonimo di Émile Ajar, per la sconcertante e formidabile ironia, per i toni irresistibilmente paradossali, L’angoscia del re Salomone rappresenta per molti il capolavoro di Romain Gary