Da Sandro Frera riceviamo D. Pastorino (a cura di), Se potessi avere – memorie degli italiani ai tempi della lira.
Sandro ci scrive: “In un momento come questo giusto ricordare come nelle avversità le risorse e le idee si trovano. Basta volerle realizzare.”
“La Fiat in quei momenti drammatici (1940/1945) era stata molto generosa nei confronti dei suoi dipendenti concedendo loro come <acconto sull’indennità di fine rapporto> tre mensilità di stipendio. Io avevo ricevuto duemilacinquecento lire e quando mi ricordavo di questo fatto, in relazione alla fortissima svalutazione del denaro verificatasi nel frattempo, mi chiedevo su quali base sarebbe stato recuperato questo acconto. Ebbene, nel 1962 alla mia uscita dalla Fiat, fra le varie voci del conteggio della liquidazione compariva questa <Recupero acconto su liquidazione: lire 2.500> mentre il mio stipendio mensile era allora di 180.000 lire!”

Dalla presentazione dell’editore:
“Se potessi avere” è una raccolta di storie vitalissime, nelle quali il denaro – la sua presenza o più spesso la sua assenza – è la chiave per raccontare, semplicemente, la vita. Memorie di un secolo italiano, anzi di più di un secolo, così come è stato vissuto dalla gente comune, da chi sperimenta la storia nella vita di tutti i giorni, nelle sue inderogabili necessità materiali. Storie “piccole” nella storia “grande”. “Denari d’altri tempi”, “Anni Venti e Trenta”, “L’Italia in guerra”, “Ricostruzione”, “Gli anni del boom”, “Tempi moderni”: queste le scansioni del volume, attraverso le quali si snoda l’insieme dei racconti. Brani da memorie e diari conservati nell’Archivio di Pieve Santo Stefano, qui proposti in un’antologia che parla di sogni e speranze, illusioni e disillusioni, successi e cadute, e sempre della necessità di “far dei conti”. L’affrancamento dall’analfabetismo di un anarchico sardo che diventa commercialista, risparmiando per gli studi ogni lira guadagnata col duro lavoro di bracciante agricolo; la sconcertante capacità contabile di un dodicenne ligure che deve ingegnarsi a procurare il cibo per la famiglia durante la Seconda guerra mondiale, e la sua meraviglia di fronte all’abbondanza che le truppe americane portano con sé; le peripezie professionali di un commerciante ebreo residente a Tripoli alla fine degli anni Cinquanta, prima che lo scoppio della guerra arabo-israeliana lo costringa a lasciare la sua città natale. E tante altre storie: di guerra, di politica, di fame; di baratti, di mercato nero, di risparmio, dal 1788 all’inizio del ventunesimo secolo. Storie vere, da leggere come un romanzo.