Da Gabriella Ventura riceviamo D. Kahneman, Pensieri lenti e veloci.

A questo proposito Gabriella ci scrive: “Interrompendo momentaneamente la lettura di testi inglesi d’antan, mi sono dedicata ad un saggio: Daniel Kahneman – Pensieri lenti e veloci – Oscar Mondadori 549 pg 12,00€ Traduzione di Laura Serra. Pone a confronto, spiegandone il funzionamento e le interazioni fra loro dei due meccanismi su cui si fondano decisioni e scelte umane. Da un lato l’intuito, il pensiero immediato, la scelta irrazionale, dall’altro la logica, la razionalità, la scelta meditata ( se e quando lo è davvero).
L’autore, premio Nobel 2002 per l’economia, ricorrendo ad esempi empirici e a risultati di studi e ricerche disegna una mappa del funzionamento del pensiero, suggerendo anche modalità per contrastare i meccanismi mentali veloci che inducono in errore e sollecitare quelli più lenti ( e pigri ) che favoriscono il ragionamento
.”

Dalla presentazione dell’editore:

Siamo stati abituati a ritenere che all’uomo, in quanto essere dotato di razionalità, sia sufficiente tenere a freno l’istinto e l’emotività per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella per sé più vantaggiosa. Gli studi sul processo decisionale condotti ormai da molti anni dal premio Nobel Daniel Kahneman hanno mostrato quanto illusoria sia questa convinzione e come, in realtà, siamo sempre esposti a condizionamenti – magari da parte del nostro stesso modo di pensare – che possono insidiare la capacità di giudicare e di agire lucidamente. Illustrando gli ultimi risultati della sua ricerca, Kahneman ci guida in un’esplorazione della mente umana e ci spiega come essa sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2). Se il primo presiede all’attività cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo. Efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilità e di eseguire con relativa facilità operazioni complesse. Ma può anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l’intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione è troppo pigra per correggerla.

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