Pur sapendo di contravvenire ogni regola di internet che impone concisione e brevità, pubblichiamo l’elenco completo di tutte le citazioni che hanno partecipato alla decima edizione.

Premiazione decima edizione Prima i Lettori.

Sommario
Alessandra Ferrari
18/2/22 – A. Manzini, Le ossa parlano
17/2/22 – P. Stavovci, Gli Invisibili
Angela Di Sante
14/1/22 – L. Pirandello, Novelle per un anno – il treno ha fischiato
Bruna Franceschini
6/12/21 – T. K. Taylor, Destinatario sconosciuto
Carlo Moreno
12/1/22 – A. Ernaux, La vergogna
24/12/21 – G. Dimaggio, Il diavolo prenda l’ultimo.
Emanuele Martinuzzi.
20/12/21 – M. Frabasile, Un pugno d’azzurro
Fernanda Sacchieri
14/2/22 – S. Vegetti Finzi, Il romanzo della famiglia
Gabriella Ventura.
13/1/22 – A. Trollope, Le ultime cronache del Barset
Lorenza Rappoldi
16/2/22 – I. Compton Burnett, Servo e serva
30/12/21 – N. Fusini, Un anno con Virginia Woolf
Mara Cappelletti
17/1/22 – J.G.Ballard, L’isola di cemento
3/1/22 – A. Campanile, Vite degli uomini illustri
27/12/21 – I.Yasushi, Il fucile da caccia
Marco Andreoli
21/2/22 – J. Niven, A volte ritorno
Marco Cortini
26/1/22 – E. Trevi, Due vite
18/1/22 – G. Carofiglio, La nuova manomissione delle parole
11/1/22 – A. Camilleri, La prima indagine di Montalbano
31/12/21 – AA.VV., Una settimana in giallo
Marco Grando
18/2/22 – M. Barbal, Tandem
17/2/22 – M. Magini, Ospiti
16/2/22 – M. Peano, Morsi
14/2/22 – A. Bertante, Mordi e fuggi
7/2/22 – A. Merini, Il suono dell’ombra
25/1/22 – G. Scianna, Cose più grandi di noi
20/1/22 – J. Saucier, Piovevano uccelli
10/1/22 – Y. Khadra, Le rondini di Kabul
4/1/22 – F. Von Schirach, Caffè e sigarette
29/12/21 – G. Scianna, Qualcosa ci inventeremo
21/12/21 – V. Ardone, Olivia Denaro
15/12/21 – A. Olafsdottir, La vita degli animali
Michela Campi
23/12/21 – Y.N. Harari, Da animali a dei
16/12/21 – T. Chevalier, La ricamatrice di Winchester
7/12/21 – A. Joshi, L’arte dell’hennè a Jaipur
Paolo Coletti
15/2/22 – W.G. Sebald, Vertigini
Pietro Pancamo
9/12/21 – Beno Fignon, Mille e un respiro. Aforismi, afasie, affanni, affabulazioni, affabilità
Rita Bompadre
28/1/22 – C. Gentilino, Parabole
13/12/21 – M. Galvagni, Le note dell’anima
2/12/21 – L. Manetti, Il poeta contadino
Rosa Ghislandi
18/2/22 – S. Auci, L’inverno dei Leoni
17/2/22 – L. Gentile, Le piccole libertà
16/2/22 – A. Dumas, Il conte di Montecristo
15/2/22 – D. Collu, Volevo solo camminare
8/2/22 – T. McDaniel, L’estate che sciolse ogni cosa
3/2/22 – M. Balzano, Quando tornerò
27/1/22 – D. Di Pietrantonio, Mia madre è un fiume
21/1/22 – T. K. Taylor, Destinatario sconosciuto
5/1/22 – A. Yehoshua, la figlia unica
28/12/21 – C. Cotinaud, Manuale di sopravvivenza per nonni di oggi
22/12/21 – N. Ginzburg, Ti ho sposato per allegria e altre storie
14/12/21 – S. Rooney, Persone normali
10/12/21 – Primo Levi, Il sistema periodico
1/12/21 – J. Bazzi, Febbre
Sara Martinelli
7/1/22 – T. Ciabatti, Sembrava bellezza
Stefano Piantini
19/1/22 – W.G. Sebald, Gli anelli di Saturno
Valentina D’Ottavio
24/1/22 – F. Basso, L’emporio degli umori
Virginia Spinelli
3/12/21 – Ciabatti, Sembrava bellezza


Alessandra Ferrari

18/2/22 – A. Manzini, Le ossa parlano: “Quella mattina Fumagalli non era sul luogo del ritrovamento. Michela e Sara Archibugi erano concentrate nel lavoro insieme a un agente della scientifica che setacciava la terra un cercatore d’oro. Italo e Casella poggiati a due tronchi osservavano indolenti la scena. Italo fumava e ogni tanti guardava il cielo grigio screziato dalle cime degli alberi che ondeggiavano appena al vento. Schiavone arrivò dal sentiero col fiatone.”

17/2/22 – P. Stavovci, Gli Invisibili: “Chi cresce con la paura non impara mai a viverne senza. Quando una persona cresciuta così viene privata delle cause della paura, allora la paura si sposta sulle sue conseguenze: diventa sospetto indomabile, incubi ad occhi aperti e allucinazioni.

Angela Di Sante

14/1/22 – L. Pirandello, Novelle per un anno – il treno ha fischiato: Belluca lo aveva guardato sorridente, quasi con un’aria d’impudenza, aprendo le mani. aveva allora esclamato il capoufficio, accostandoglisi e prendendolo per una spalla scrollandolo

Bruna Franceschini

6/12/21 – T. K. Taylor, Destinatario sconosciuto. “San Francisco, 12 novembre 1932. Mio caro Martin, sei ritornato in Germania! Come ti invidio! Anche se non ci vado dai tempi della scuola, subisco ancora il fascino di Unter den Linden: la grande libertà intellettuale, le discussioni, la musica, lo spensierato cameratismo. E ora il vecchio spirito Junker, l’arroganza prussiana e il militarismo sono scomparsi. Sei rientrato in una Germania democratica, una terra dalla cultura profonda che sta vivendo gli inizi di una straordinaria libertà politica.”

Carlo Moreno

12/1/22 – A. Ernaux, La vergogna: Mia madre era di cattivo umore. Aveva cominciato a dare addosso a mio padre appena si era messa a tavola ed erano andati avanti a litigare per tutto il pranzo. Dopo aver sparecchiato e tolto le briciole dalla tovaglia cerata ha continuato a dargli contro affaccendandosi nella cucina minuscola – incastrata tra il bar, la drogheria e le scale che portavano al piano superiore -, com’era solita fare quand’era contrariata. Mio padre è rimasto seduto dov’era, senza replicare, con lo sguardo rivolto verso la finestra. Tutt’a un tratto ha iniziato a fremere convulso e a soffiare. Si è alzato e l’ho visto afferrare mia madre, trascinarla nel bar urlando con una voce roca, sconosciuta. Sono scappata di sopra e mi sono gettata sul letto, la faccia in un cuscino.

24/12/21 – G. Dimaggio, Il diavolo prenda l’ultimo.

Emanuele Martinuzzi.

20/12/21 – M. Frabasile, Un pugno d’azzurro: Dolce viso segnato dal tempo / che nulla ha rubato / all’antico candore / deluso dei sogni traditi. / Stringimi forte, / se vuoi, / andremo per verdi sentieri, / sarà sempre domani.

Fernanda Sacchieri

14/2/22 – S. Vegetti Finzi, Il romanzo della famiglia: Tutti viviamo in una situazione familiare: perché noi stessi coniugi o genitori o perché ci segue comunque l’ombra lunga della nostra famiglia di origine. Ma questa dimensione, benché determinante, rimane priva di significato e di senso se ridotta alle piccole manovre della sopravvivenza quotidiana, se manca una prospettiva che le conferisca spessore e profondità. Iscrivere gli avvenimenti dell’esistenza lungo il percorso del ciclo di vita consente invece di coglierne le conseguenze, di intravvederne le implicazioni, di conferire significato a ciò che sembrava ripetitivo, ovvio o contingente.”

Gabriella Ventura.

13/1/22 – A. Trollope, Le ultime cronache del Barset: “Crosbie si era preparato nell’ultimo quarto d’ora le esatte parole con cui assalire Butterwell, prima di pronunciarle. Vi è sempre difficoltà nella scelta, non solo delle parole con cui il denaro andrebbe chiesto in prestito, ma del modo in cui andrebbero pronunciate.”

Lorenza Rappoldi

16/2/22 – I. Compton Burnett, Servo e serva: Fa fumo, quel camino?”. Disse Horace Lamb. “Così sembrerebbe, mio caro ragazzo”. “Non ho chiesto cosa sembra. Ho chiesto se fa fumo”. “Non sempre le apparenze conducono alla verità”, disse suo cugino. “Ma in questo caso non abbiamo altre vie per arrivarci”.

30/12/21 – N. Fusini, Un anno con Virginia Woolf: “Nessuno forse s’è mai altrettanto appassionato a una matita. Ma ci sono circostanze in cui averne una accende un desiderio tanto estremo, che si deve uscire e attraversare Londra. Dopo l’ora del tè, e prima dell’ora di cena.”

Mara Cappelletti

17/1/22 – J.G.Ballard, L’isola di cemento: “Un’auto della polizia avanzava lentamente sull’autostrada; il passeggero scrutava l’erba alta. Al sicuro nel suo padiglione, Maitland aspettò che fossero passati. Quando l’auto si fu allontanata si alzò in piedi e abbracciò l’isola con uno sguardo pieno di fiducia. La fame gli faceva girare la testa, ma era calmo e padrone di sé. Avrebbe raccolto il cibo attraverso la rete metallica…. e forse, in omaggio al vecchio acrobata, ne avrebbe lasciata una porzione simbolica sulla sua tomba.”

3/1/22 – A. Campanile, Vite degli uomini illustri: Più tardi, pensò Cristoforo Colombo, mi farò uno zabaione. È nascose l’uovo nel cassetto, in cabina. Poi lo dimenticò. Ora, bisogna sapere che nessuno a bordo aveva mai visto un uovo. Un giorno aprirono il cassetto, trovarono lo strano sferoide bianco. Allibiti, si chiedono l’un l’altro: e cosa è questo? Era l’uovo di Colombo.

27/12/21 – I.Yasushi, Il fucile da caccia: “Quando giunte alla fine della loro vita, serenamente distese, volgeranno il loro viso al muro della morte, tra la donna che ha goduto appieno della felicità di essere amata e la donna che può dire di avere avuto poche gioie ma di avere amato, a quale delle due Dio vorrà concedere il tranquillo riposo?”

Marco Andreoli

21/2/22 – J. Niven, A volte ritorno: Satana fa un sorriso compiaciuto. – Si fa quel che si può, bello mio. – Ma laggiù, cioè lassù, sulla Terra, è.… è un pandemonio. Come sei riuscito a.…-Sai com’è… – Satana si svacca sulla sedia, parlando con la bocca piena. – Detesto rammentartelo per l’ennesima volta, ma quella vecchia storia del libero arbitrio… Si è rivelata una vera fregatura, temo. – Non c’erano alternative, – risponde Dio. – Facci caso, – dice Satana. – Nessuno ha fatto il mio gioco più dei cristiani duri e puri. – In che senso? – chiede Dio. – L’idea del peccato. Ci sono dei tipi che la metterebbero in culo a chiunque per racimolare qualche soldo, ma sono convinti che se trottano a messa ogni domenica e ripetono a pappagallo di credere in te finiranno ai piani alti. Invece pensano che chi si spara qualche innocuo spinellino o si sniffa qualche riga di boliviana finisce qui!

Marco Cortini

26/1/22 – E. Trevi, Due vite: “Negli ultimi anni della sua vita, Rocco viveva a Monteverde Vecchio e insegnava nella sezione femminile del carcere di Rebibbia. Strinse grandi amicizie con gli altri inquilini della palazzina di via Lorenzo Valla, una di quelle vie placide e signorili in cime all’altura, dove i villini liberty circondati dai loro giardinetti si mischiano armoniosamente alle palazzine moderniste degli anni Trenta. Ironia della sorte, l’intero condominio, se non ricordo male, apparteneva a un luminare della psichiatria.”

18/1/22 – G. Carofiglio, La nuova manomissione delle parole: “Scelta è parola diversa da tutte quelle che abbiamo esaminato finora. Per rendersene conto basta aprire il vocabolario e constatare che essa ha numerosi sinonimi, ma nessun contrario.

11/1/22 – A. Camilleri, La prima indagine di Montalbano: Una volta aviva canusciuto una pirsona che faciva il sovraintendente alla antichità: ebbene, questa pirsona pativa un male scògnito, vale a dire che i musei gli facivano scanto, da solo non ci arrinisciva a stari, la vista di una statua greca o romana a momenti lo faciva sveniri. Lui non arrivava a tanto, ma aviri a chi fari con judici e avvocati era cosa che gli faciva viniri il nirbùso. Manco la passiata a ripa di mari lo sbariò.

31/12/21 – AA.VV., Una settimana in giallo.: “Peppe traffica col suo baule.

Marco Grando

18/2/22 – M. Barbal, Tandem: Libri, vasi di fiori, quadri, film, dischi, tutti lì ad accumulare polvere, muti, non erano altro che ostacoli di cui si voleva disfare. Non le andava di rileggerli, di riguardarli o di riascoltarli.”

17/2/22 – M. Magini, Ospiti: <> insisté prima che rispondessi. <> <> mi affrettai a precisare prima che lo facesse Ipek.”

16/2/22 – M. Peano, Morsi: La casa era fuori dal centro abitato, nella strada che s’inerpicava verso le montagne. Lanzo Torinese era un paese di provincia simile a tanti altri delle valli di Lanzo. Possedeva molte caratteristiche del villaggio di alta montagna (in passato era stato luogo di villeggiatura) pur restandosene da sempre quieto ai piedi delle Alpi”

14/2/22 – A. Bertante, Mordi e fuggi: Viaggiavamo su una vecchia Fiat 850 con i finestrini abbassati, in modo da lasciare entrare l’aria umida e puzzolente della città, effimero sollievo al grande caldo. Discutevamo della necessità di passare subito all’azione nelle fabbriche dove eravamo più forti, magari cominciando con il bruciare la macchina a un noto infame della Pirelli, un sorvegliante che fotografava di nascosto gli operai in sciopero per poi denunciarli ai capireparto. Sulla necessità di passare dalle parole ai fatti eravamo tutti d’accordo ma rimanevano ancora molte incertezze identitarie, a partire dal nome. Il nome adesso è la nostra priorità, un nome per rivendicare le nostre azioni, disse Renato, usando un tono concitato per lui davvero inconsueto. Un nome che sia facile da memorizzare e che allo stesso tempo renda subito chiare la forza e la novità della nostra lotta, in fabbrica come nei quartieri. I compagni si devono ricordare di noi, devono riconoscerci in base a quello che facciamo e come lo facciamo.”

7/2/22 – A. Merini, Il suono dell’ombra: A volte Dio uccide gli amanti perché non vuole essere superato in amore.

25/1/22 – G. Scianna, Cose più grandi di noi: Quando Paolo arrivò al piano terra dovette appoggiarsi al muro di marmo per riprendere fiato un istante, o forse, semplicemente, perché non se la sentiva ancora di vedere quello che l’aspettava in strada. Il muro sulla casa di fronte era scrostato, con qualche brandello di manifesto pubblicitario che penzolava. In mezzo, con caratteri grossi come macigni, la scritta INFAME

20/1/22 – J. Saucier, Piovevano uccelli: Gli occhi sono la parte del corpo più importante nei vecchi. La carne si è distaccata, afflosciata, ammassata in grumi screpolati intorno alla bocca, agli occhi, al naso, alle orecchie. Un viso devastato, illeggibile. Non puoi sapere niente di un vecchio se non vai ai suoi occhi, sono loro a conservare la storia della sua vita.

10/1/22 – Y. Khadra, Le rondini di Kabul: Amore mio, viviamo momenti difficili. A furia di piangere, non sappiamo più cosa sia la tranquillità. Improvvisamente, la calma ci spaventa e dubitiamo di tutto quel che non ci minaccia.

4/1/22 – F. Von Schirach, Caffè e sigarette: Dopo il pensionamento, lui un po’ alla volta diventa insopportabile. sera dopo sera si ubriaca, si rade raramente, la moglie deve implorarlo di farsi la doccia almeno una volta alla settimana. Non lo tollera quando parla, non riesce più a guardarlo. >Cos’ho ancora da desiderare?> chiede spesso lui. Per lei è il contrario. Da quando non deve più occuparsi della casa e dei suoi quattro figli, va a teatro, a conferenze e a concerti, legge i giornali online, incontra vecchie amiche ed esce a passeggio, In giardino, davanti alla loro villetta a schiera, pianta delle aiuole.”

29/12/21 – G. Scianna, Qualcosa ci inventeremo: “Mirko controllò l’orologio. Ginnastica alla prima ora…poteva ritardare qualche minuto. All’insegnante stava simpatico, se la cavava negli esercizi e giocava a pallavolo meglio degli altri. E poi era veloce a cambiarsi. Non gli avrebbe detto niente. Del resto tutti gli insegnanti, se appena potevano, non lo riprendevano. Lo stato di orfano recente gli regalava una sorta di immunità, un imbarazzo diffuso nel rimproverargli anche le cose più piccole che poteva combinare.”

21/12/21 – V. Ardone, Olivia Denaro: “Liliana non è come me: lei è bella, ma nonostante questo a maritarsi non ci pensa proprio. Dice che una donna ha bisogno dell’uomo come una pecora di un vestito da cerimonia”

15/12/21 – A. Olafsdottir, La vita degli animali. “Poso sulla bilancia il fagotto di carne urlante. Il bimbo agita le braccia, non c’è più nessuna parete, nessun confine, niente che delimiti il mondo, diventato una distesa sconosciuta, una vastità infinita, una landa inesplorata. Il piccolo precipita in caduta libera, poi si calma, ha la faccia rugosa, trasfigurata dall’angoscia. Il termometro fuori, sul davanzale della finestra, segna meno quattro gradi e il più inerme fra gli animali della terra giace sulla bilancia, nudo e indifeso, non ha né piume né pelliccia per proteggersi, non ha squame né peli, solo una lanugine soffice sulla sommità del capo che la fluorescente luce azzurra illumina da parte a parte. Il bimbo apre gli occhi per la prima volta. E vede la luce. Non sa di essere nato. Dico: benvenuto, signorino.”

Michela Campi

23/12/21 – Y.N. Harari, Da animali a dei: Il pollame domesticato rappresenta il volatile più diffuso mai apparso sulla Terra. Dopo l’Homo sapiens, le mucche, i maiali e le pecore sono al secondo, terzo e quarto posto tra i grandi mammiferi più diffusi al mondo. Dal punto di vista strettamente evoluzionistico, dove si misura il successo in base al numero delle copie di dna, la Rivoluzione agricola è stata una vera manna per i polli, le mucche, i maiali e le pecore. Solo che l’angolo visuale evoluzionistico offre una misurazione del successo piuttosto incompleta. Giudica ogni cosa secondo i criteri della sopravvivenza e della riproduzione, senza tener in alcun conto la sofferenza e la felicità dell’individuo. I polli e le mucche domesticate potranno anche rappresentare un successo evoluzionistico, ma sono anche tra le più miserabili creature che siano mai vissute. La domesticazione degli animali si fondò su una serie di pratiche brutali che col passare dei secoli non hanno fatto altro che incrudelirsi.

16/12/21 – T. Chevalier, La ricamatrice di Winchester: Le sarebbe piaciuto fare un cuscino, e non solo per alleviare il dolore alle ginocchia dei fedeli. Un cuscino per il presbiterio, se possibile, e che durasse a lungo, anche dopo la sua morte. Nel corso dei secoli, altri avevano intagliato gli stalli del coro, ricavato statue di marmo, eretto colonne possenti, composto i vetri colorati delle finestre, rendendo sempre più bella la cattedrale. Violet voleva fare la stessa cosa. Sapeva che difficilmente avrebbe avuto figli, e se voleva lasciare traccia di sé nel mondo doveva trovare un altro modo. Un cuscino era una piccola cosa, ma sempre meglio che niente.

7/12/21 – A. Joshi, L’arte dell’hennè a Jaipur. “Rughe di preoccupazione incresparono la fronte di Kanta. Aprì la bocca per parlare, ma non ne uscì alcun suono. Distolse gli occhi. <> la implorò mia sorella <> Hai Ram! Fino a quel momento, avevo sperato di poter mantenere il segreto della sua gravidanza, se fossi riuscita a convincere Radha a bere la mia tisana. <> <> mi rispose in un tono adatto ad un bambino piccolo. <> <<È ridicolo! Ha diciassette anni! E tu ne hai tredici!>> esclamai. Radha socchiuse gli occhi <>

Paolo Coletti

15/2/22 – W.G. Sebald, Vertigini: adesso stava abbracciando con lo sguardo la spianata, e vide rizzarsi qua e là alberi morti, vide, in parte già completamente sbiadite e scintillanti nella rugiada notturna, le ossa di sedicimila uomini e le carcasse di quattromila cavalli, che lì avevano perduto la vita, sparpagliate a grande distanza tra loro. Il divario fra le immagini della battaglia, che gli erano rimaste in mente, e ciò che vedeva ora dispiegarsi davanti a sé a testimoniare la realtà dello scontro avvenuto, suscitò in lui un vertiginoso senso di confusione, mai provato in precedenza

Pietro Pancamo

9/12/21 – Beno Fignon, Mille e un respiro. Aforismi, afasie, affanni, affabulazioni, affabilità: A cosa serve la mente all’uomo se non a essere costantemente altrove?

Rita Bompadre

28/1/22 – C. Gentilino, Parabole: Maschere sottopelle, / riflesse allo specchio / rammentato col resto / di fiabe, / sottobanco bisbigliano / ticchettii di ore attese / per un amore / a cielo calante.

13/12/21 – M. Galvagni, Le note dell’anima: Del segreto d’amore / non ancora rivelato / sappi, fata, / che ne indovinerò il mistero / dischiudendo con un chiavistello dorato / l’antico incantesimo. / Libellula volerò oltre il muro di diamante / che separa i nostri occhi, / le bocche, i baci. / Ne varcherò il limite in tre balzi / anche se la tua voce e i tuoi capelli / non hanno parlato / sino ad aprire con foggia reale / tutte le porte del cielo e della mia vita.

2/12/21 – L. Manetti, Il poeta contadino: Non sfogo quanto mi deprime, / modesto nelle mie possibilità, / schivo nel parlare, / punisco le mie fragilità. / Pieno di forza e potenza, / misero di perdoni e accettazioni, / cerco me stesso / amandomi nelle deficienze.

Rosa Ghislandi

18/2/22 – S. Auci, L’inverno dei Leoni: Le donne vedono nel buio del dolore cose che gli uomini non riescono neppure a intuire. È la loro maledizione e la loro salvezza.

17/2/22 – L. Gentile, Le piccole libertà: “Il sotterraneo ha i soffitti bassi, è umido e pieno di gente. Un trio sta facendo una jam session: un biondo alto e dinoccolato al violoncello, un nero basso alla tromba e un capellone alla batteria.”

16/2/22 – A. Dumas, Il conte di Montecristo: «Fernand! – gridò Montecristo, – dei miei cento nomi non avrei bisogno di dirtene che uno solo per fulminarti; ma questo nome tu lo indovini, non è vero? o piuttosto te lo ricordi? perché malgrado tutte le mie sofferenze, tutte le mie torture, oggi ti mostro un viso ringiovanito dalla felicità della vendetta, un viso che devi aver visto molto spesso in sogno dopo il tuo matrimonio…. con Mercedes, la mia fidanzata!» Il generale, con la testa rovesciata all’indietro, le mani tese, lo sguardo fisso, divorò in silenzio quella terribile visione; poi, trovato un punto d’appoggio sulla parete, scivolò lentamente fino alla porta, dalla quale uscì all’indietro lasciandosi sfuggire questo solo grido lugubre, lamentoso, straziante: «Edmond Dantès!»

15/2/22 – D. Collu, Volevo solo camminare: Sul cammino di Santiago non servono molti soldi, potete arrangiarvi con poco, non serve molto tempo perché potete cucirvi il tragitto su misura, vi serve solo il desiderio di scoprire una parte di voi che non conoscete, che ancora non esiste. La troverete sulla strada, fidatevi. E poi godetevi il viaggio, guardatevi intorno, sorridete tanto, saltellate, dite cazzate in tutte le lingue che conoscete e non conoscete, fatevi insegnare tutto dagli estranei, costruite un universo perfetto in mezzo all’incertezza, camminate, camminate tanto, finché avrete dimenticato che state camminando, finché non vi sembrerà di volare.

8/2/22 – T. McDaniel, L’estate che sciolse ogni cosa: C’era la mia fede. Che mi diceva con certezza dov’era il bene e dove il male. Poi, però, arrivò Sal, e la pantera mangiava insaziabile e il diavolo…bè, scoprimmo che lui era l’unico angelo tra noi. E io sono perduto.

3/2/22 – M. Balzano, Quando tornerò: Angelica è organizzata e generosa. Se c’è da lavorare non si tira mai indietro. Anzi, è una che si sacrifica. Un giorno stavo disegnando in cucina con Moma, che da sempre sogna una stanza tutta sua da riempire con cavalletti e tavolozze, e le ho chiesto di dipingere la nostra famiglia come fossimo animali: Moma cavallo, papà lupo, io gatto. Per mia sorella, invece, avevo scelto un corpo d’asino, perché Angelica è così, tira la carretta finché non stramazza.

27/1/22 – D. Di Pietrantonio, Mia madre è un fiume: Certi giorni la malattia si mangiava anche i sentimenti. L’Alzheimer sta progressivamente peggiorando ed Esperina, una delle figlie, cerca di prendersene cura. Mia madre è un fiume come erano un fiume i suoi lunghi capelli neri sottili. È un fiume di vecchi ricordi, ne restano pochi adesso, che la figlia ne fa da scriba. Nate in un piccolo paesino dell’Appennino abruzzese; un paesino senza acqua né luce dove la scuola è raggiungibile dopo molti chilometri a piedi ma l’amore tra la madre è la figlia è andato storto fin da subito. Serafina amava le sue figlie a modo suo, lavorava duramente e le aveva educate al sacrificio; Esperina è colpevole per ogni felicità gratuita. Un rapporto fatto di poche carezze e di una figlia che ha sete di affetto “come un cane pulcioso” cerca un contatto fisico che trova solo nel sonno. Ora è la figlia che cerca di educare la madre raccontandole non favole ma il suo passato. “Mia madre è un albero. Alla sua ombra mi sono giustificata. L’albero si secca e adesso è alla scoperta”

21/1/22 – T. K. Taylor, Destinatario sconosciuto: “Gli affari continuano ad andare bene. La signora Levine ha comprato quel piccolo Picasso al nostro prezzo (e di questo mi congratulo con me stesso) e la vecchia signora Fleshman è incerta su quella orribile Madonna. Nessuno su è preso la briga di dirle quale sia il quadro più brutto della sua collezione, perché sono tutti ugualmente orrendi. Sento la mancanza della tua grande abilità nel vendere i quadri alle vecchie matrone ebree. Io riesco a convincerle della validità dell’investimento, ma soltanto tu riuscivi a disarmarle con quel tuo straordinario approccio spirituale all’opera d’arte. E poi, non si fiderebbero mai di un altro ebreo.”

5/1/22 – A. Yehoshua, la figlia unica: risponde l’insegnante

28/12/21 – C. Cotinaud, Manuale di sopravvivenza per nonni di oggi: “Già, le donne hanno la brutta abitudine di fare il test di gravidanza appena sveglie, con la prima pipì del mattino, rispettando i consigli del foglietto illustrativo. Voi stavate dormendo beatamente perché la sera prima avevate fatto tardi con gli amici ed ecco che il telefono si mette a squillare senza alcun riguardo per il vostro sonno. rispondete voi, cercando di recuperare una voce normale. Non ve lo aspettavate. Soprattutto non così, non alle sette del mattino.”

22/12/21 – N. Ginzburg, Ti ho sposato per allegria e altre storie: “Sei mammone, tu? – Non sono mammone. Invece noi per adesso non ci andiamo a casa di mia madre, perché lì c’è la zia Filippa, che è furiosa contro di me. La zia Filippa è cattolica. È cattolica ancor più di mia madre. Voleva che io facessi un matrimonio cattolico, e che venissero molti cardinali. Invece le hanno detto che mi sposavo con una ragazza, che avevo conosciuto a una festa, e che a questa festa ballava, ubriaca, coi sandali in mano, con tutti i capelli sugli occhi. Gliel’ha detto mia cugina. E alla zia Filippa per poco non le è venuto un colpo. Tua cugina? quella coi calzoni arancione? Sì. Trovo che hai un po’ troppi parenti.

14/12/21 – S. Rooney, Persone normali: “Con la stessa strana voce atona lei insiste: Mi odiano. Lui si tira su nel letto per vederla meglio. So che litigate, dice, ma ciò non vuol dire che ti odino. L’ultima volta che sono tornata a casa mio fratello mi ha detto che dovrei ammazzarmi.”

10/12/21 – Primo Levi, Il sistema periodico: Incominciammo a studiare fisica insieme, e Sandro fu stupito quando cercai di spiegargli alcune delle idee che a quel tempo confusamente coltivavo. Che la nobiltà dell’Uomo, acquisita in cento secoli di prove e di errori, era consistita nel farsi signore della materia, e che io mi ero iscritto a Chimica perché a questa nobiltà mi volevo mantenere fedele. Che vincere la materia è comprenderla, e comprendere la materia è necessario per comprendere l’universo e noi stessi: e che quindi il Sistema Periodico di Mendeleev, che proprio in quelle settimane imparavamo laboriosamente a dipanare, era una poesia, più alta e più solenne di tutte le poesie digerite in liceo: a pensarci bene, aveva perfino le rime! Che, se cercava il ponte, l’anello mancante, fra il mondo delle carte e il mondo delle cose, non lo doveva cercare lontano: era lì, nell’Autenrieth, in quei nostri laboratori fumosi, e nel nostro futuro mestiere.

1/12/21 – J. Bazzi, Febbre: Sono nato a Rozzano ma non so menare, leggo, scrivo, balbetto, mi piacciono i maschi. Ho contratto l’HIV ma non sono il paziente che prende atto e si adegua, che convive con un segreto che centuplica l’importanza della diagnosi. A Rozzano non sapevo cosa facevo: d’istinto seguivo le vene d’oro nella miniera, le cose più belle. Giocavo da solo, leggevo – la mia resistenza. Facendolo ho iniziato a spostarmi, ero altrove anche quando ancora non sembrava lo fossi.”

Sara Martinelli

7/1/22 – T. Ciabatti, Sembrava bellezza: “All’inizio è stato compiacimento. Lei che scriveva: leggendo il tuo libro ho pianto. Io che m’interrogavo: se fosse lei, la vecchia compagna di scuola, l’unica ad avermi capita? Se il risarcimento che tanto ho cercato non fosse altro che questo? Così rispondevo: vediamoci.”

Stefano Piantini

19/1/22 – W.G. Sebald, Gli anelli di Saturno: Ciò che noi percepiamo sono solo luci isolate nell’abisso dell’ignoranza, nell’edificio del mondo investito da fitte ombre.

Valentina D’Ottavio

24/1/22 – F. Basso, L’emporio degli umori: “Erano questi i suoi pensieri mentre, seduto al tavolo rischiarato dalla luce del tramonto, si apprestava a disegnare la tavola conclusiva della sua ultima storia.”

Virginia Spinelli

3/12/21 – Ciabatti, Sembrava bellezza: Nei letti, sotto maschi eccitati, io vedo loro, tutti loro che non mi hanno amata, imprimendo sulla mia persona fragile un marchio. Dunque: non è di quei ragazzi, degli ex compagni di scuola, la colpa dell’infe