Da Marco Grando riceviamo G. Scianna, Qualcosa ci inventeremo.
A questo proposito Marco ci scrive: “Due fratelli, uno adolescente e l’altro ancora bambino, rimangono orfani per un tragico incidente d’auto che cancella entrambi i genitori. I due ragazzi, affidati ad uno zio materno, continuano però a vivere da soli nell’appartamento di famiglia. Il desiderio del fratello maggiore di andare a vedere la finale di Champion dell’Inter all’insaputa dello zio tutore, sconvolgerà le loro vite.
Come tutti i libri di Scianna gli adolescenti sono al centro dei suoi splendidi racconti.“
“Mirko controllò l’orologio. Ginnastica alla prima ora….poteva ritardare qualche minuto. All’insegnante stava simpatico, se la cavava negli esercizi e giocava a pallavolo meglio degli altri. E poi era veloce a cambiarsi. Non gli avrebbe detto niente. Del resto tutti gli insegnanti, se appena potevano, non lo riprendevano. Lo stato di orfano recente gli regalava una sorta di immunità, un imbarazzo diffuso nel rimproverargli anche le cose più piccole che poteva combinare.”
Dalla presentazione dell’editore:
Cosa fanno due ragazzini da soli in casa, senza adulti tra i piedi – e non per un pomeriggio ma per giorni, settimane? È il desiderio piú segreto di ogni adolescente e insieme l’incubo peggiore, ma per Mirko e Tommaso è semplicemente la realtà: sono rimasti soli. E adesso, se vogliono una famiglia, se la devono inventare. Un romanzo tesissimo e commovente, che si legge senza tirare il fiato.
Gli adulti la chiamano «la situazione»: la professoressa Mavaldi, zio Eugenio e zia Marge, persino quello spostato dello zio Gil. La situazione è che Mirko e Tommaso Turriani, orfani da pochi mesi, affidati dal tribunale allo zio che abita a Pavia, non hanno nessuna intenzione di lasciare la loro casa di Milano. Il prezzo piú alto per restare da soli sono certi di averlo già pagato, e adesso sanno che rigare dritto è l’unico modo per andare avanti. Dunque prendono ottimi voti, mangiano le verdure, conservano tutti gli scontrini e vanno a letto presto. Solo che la vita – loro lo sanno bene – non sempre è d’accordo con noi su quello che ci spetta. E quando Mirko decide di mentire per andare a Madrid a vedere la finale di Champions – per andarci con Greta, per passare una notte con lei – non può immaginare di aver dato il via a un conto alla rovescia, una valanga a orologeria che rischierà di travolgere tutti. L’idea è semplice, il risultato è sovversivo: perché Giorgio Scianna non si limita a disinnescare i cliché, ma li capovolge uno per uno. E reinventandosi il personaggio-tipo dell’adolescente ribelle ne fa emergere gli aspetti piú profondi. Riuscendo in quel piccolo miracolo che avviene a volte dentro i libri: ti commuovono e ti divertono, ricordandoti che cosa significa crescere e far crescere qualcuno. Un romanzo trascinante, potentissimo, narrato da una voce che non descrive il dolore ma ne dice l’essenza. Senza smancerie, senza sentimentalismi. Come farebbe un ragazzino.