Da Susanna Argenta riceviamo M. Caracciolo, Tutto ciò che il paradiso permette, Cairo

“Quella stessa mattina, al Clarence Hotel, Mr. Wallace si infilò la giacca, diede una stretta al nodo della cravatta e agguantò la valigetta con dentro tutto il suo lavoro.
Sarebbe stata una giornata e soprattutto una nottata movimentata, quella.
Di lì a due giorni il tour dei Purple River, durato ben otto mesi da una costa all’altra degli States, si sarebbe concluso con un concerto alla 3Arena di Dublino.”

Dalla presentazione dell’editore:

Harrie, un’adolescente con grandi occhi blu e capelli rossi, vive in un mondo tutto suo fatto di sogni, favole, film e tanti interrogativi su una madre mai conosciuta. Paul, instabile e annoiato frontman dei Purple River, uno dei gruppi musicali del momento, si ritrova a fare i conti con il prezzo della celebrità tanto inseguita, che sfregia la sua giovane vita. Il loro incontro avviene per caso o per volere del destino: da quel momento i loro cuori esplodono «come stelle nella notte» e spontaneo nasce il desiderio di fuggire insieme a Nizza, città sdraiata sul mare, tanto luminosa ed elegante da sembrare il paradiso. Tutti li cercano: Emma, la zia di Harrie che l’ha cresciuta dopo la scomparsa della madre; Samuel, il manager della band, che tenta in ogni modo di proteggere il gruppo da scandali e danni d’immagine, e Cordelia, affermata giornalista dal passato segreto, sempre a caccia di gossip sulle rockstar. Tutto ciò che il paradiso permette è la storia di una passione travolgente come solo può esserlo il primo amore. E sullo sfondo gli anni Novanta, Dublino, la Costa Azzurra, e l’ombra di una malattia subdola che si insinua nel tessuto del racconto come io narrante: una protagonista sommessa che presto alzerà la voce.