Da Sandro Frera riceviamo J. Schumpeter, Teoria dello sviluppo economico.
Sandro ci scrive: “Durante i miei lontani studi questo testo brillò per intelligenza e grazia.”
“Ma sarebbe possibile anche una politica creditizia – … – che distinguesse fra fenomeni del processo normale di depressione (che hanno una funzione economica generale) e i fenomeni anormale di depressione (che distruggono senza esercitare alcuna funzione). … Una tale politica dovrebbe distinguere nella massa di imprese minacciate dal disastro in ogni determinata depressione, quelle rese tecnicamente e commercialmente superate dall’espansione da quelle che appaiono minacciate da circostanze secondarie, ripercussioni, casi accidentali e dovrebbe abbandonare a se stesse le prime e sostenere invece con la concessione di crediti le seconde.”

Dalla presentazione dell’editore:
“Leggere (o rileggere con occhi nuovi) una delle più importanti opere di Schumpeter all’inizio di questo XXI secolo, a distanza di tanti decenni dalla sua pubblicazione, – scrive Mario Talamona nella sua Presentazione – ha ovviamente una prima fondamentale ragione. Nato nel 1883 in Moravia, nell’impero austro-ungarico, morto nel 1950 negli Stati Uniti, nel Connecticut, dove era dal 1932 professore di Economia ad Harvard, Schumpeter è stato uno dei maggiori economisti nel senso moderno dell’espressione.” La Teoria dello sviluppo economico – scritta nel 1912, che qui ripresentiamo ai lettori italiani trent’anni dopo la prima edizione, unitamente alla lucida introduzione scritta allora da Paolo Sylos Labini – è la pietra angolare che regge la costruzione intellettuale e scientifica di Schumpeter. Ed è, proprio per questo, un’opera teorica: sebbene non nel senso di un sistema logicamente completo, formalizzabile con procedure matematiche in un modello analitico. “Questo libro – scrive ancora Talamona – delinea con audace grandiosità la ‘visione’ di un processo, cioè quella di uno sviluppo economico endogeno, formulata in termini teorici, non storici, come ‘analisi delle caratteristiche economiche della società capitalistica’. Teoria, dunque, e grande teoria.” Oggi, in tempi di cambiamenti accelerati, l’attualità di Schumpeter emerge soprattutto dal fatto che egli pose al centro della sua analisi il ruolo fondamentale dell’innovazione.