Cari amici vicini e lontani,
anche quest’anno è arrivato il momento di terminare il periodo di raccolta delle segnalazioni. Quest’ultima settimana abbiamo ricevuto:
Rosaria Negro con C. Zamprotta, La Città Insensibile
Marco Grando con A. M. Duran, Cose che si portano in viaggio
Laura Frera con C. De Gregorio, Mi sa che fuori è primavera
Paolo Coletti con I. Mc Ewan, Amsterdam
Marco Grando con P. Schneider, Il salvatore del muro
Marco Grando con M. Biller, Sei Valigie
Marco Grando con C. Aira, Il pittore fulminato
Come si vede eravamo rimasti un po’ indietro con le segnalazioni di Marco.
Ma a parte questo, Rosaria ci segnala, come molti altri lettori e lettrici prima di lei, la Città Insensibile di Zamprotta, libro indagine sulla condizione attuale di Napoli (la camorra, l’indifferenza) e per questa via ci parla di tutte le nostre grandi città, luoghi nei quali convivono fianco a fianco il peggio e il meglio, la luce e il buio, nell’insensibilità collettiva.
Di Marco dirò tutto insieme.
Laura con il romanzo della De Gregorio ci racconta la storia di una donna forte, una avvocato che dall’oggi al domani si vede spezzata la propria vita e rapiti tutti i suoi affetti: il marito sparisce portandosi via le due figlie gemelle. Lei, la protagonista, cerca di capire, innanzi tutto, ma cerca anche di ritrovare e scrive, contatta, telefona, viaggia. Nell’amore poi tutto rinasce.
Paolo ci segnala uno dei libri più noti di McEwan, Amsterdam, la storia di due amici rivali, di un funerale e della vedova, della musica e della lontananza: Einaudi la definisce una breve sinfonia sull’odio e la vendetta. Certo McEwan avvolge il lettore con i suoi personaggi e quella sottile ironia inglese che alla fine schiumeggia nella più classica e grottesca commedia degli equivoci e degli errori.
E infine Marco che in tre maniere diverse ci parla della Germania dell’Est e del muro. Del romanzo della Duran Marco ci scrive: “Un bellissimo romanzo sullo sradicamento da tutto e tutti. Di qua e di là del muro. Una giovane scrittrice tedesca con chiare origini spagnole. Un esordio molto promettente.” Qui siamo ad Est e la giovane rampolla di una famiglia di comunisti spagnoli emigrati a Berlino prima della sua nascita per amore scappa ad Ovest, rinnegando fede politica, famiglia, amici. Cosa rimane quando si scappa da tutto?
Poi c’è il romanzo di Schneider, che, come dice Marco, è uno dei pochi che parla del muro visto da Ovest. I racconti delle gente che deve attraversare i check point ogni giorno si mischiano a quelli che ci provano di nascosto, magari solo per poter andare al cinema o vedere la propria ragazza in un desiderio e ansia di vita normale che in questi giorni di CV19 potrebbe divenire comune.
E per finire questa trilogia del muro e della Germania dell’Est, il semi thriller di Biller ci narra di una famiglia dell’est degli anni sessanta, col capostipite impegnato in loschi traffici che viene beccato a Mosca, imprigionato e giustiziato. Chi lo ha tradito? Un famigliare? Un amico? La vita di là dal muro era tutta orecchi e sussurri, delazioni e traffici, dentro e fuori le famiglie.
L’ultima segnalazione di questa edizione, sempre di Marco Grando, è una storia argentina di pittura e natura: siamo sulle Ande con due pittori europei a dipingere paesaggi e, quando possibile, ritrarre Indios. La natura stravolgerà quel viaggio, ironicamente ripercorrendo l’antico Sturm und Drang romantico. La vita cambia rapidamente e così le prospettive di chi per mestiere e attitudine era uso a fermare l’attimo.
Di qui in avanti si voterà. Non ci fosse stata l’attuale emergenza avremmo organizzato una serata per ripercorrere insieme i libri segnalati prima di procedere alle votazioni. Data l’attuale situazione, le sue cause e le sue prospettive che ahimé non sembrano essere di breve durata, vedremo di organizzare qualcosa online.
Vi terremo informati.
Buona lettura a tutti
Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia
bmd