Da Paolo Coletti riceviamo I. Mc Ewan, Amsterdam, Einaudi

“Segnalo questo romanzo di Mc Ewan, che come sempre mi piace e coinvolge nella lettura sino in fondo.”


Ma Clive proseguiva perché l’incertezza e l’angoscia erano esattamente le condizioni, i malesseri, dai quali cercava sollievo; la conferma che la fatica quotidiana di stare chino per ore su un pianoforte lo aveva ridotto all’inettitudine.

Dalla presentazione dell’editore:

“Amsterdam” è il palcoscenico ideale di una buffa e terribile resa dei conti, “una tragicommedia in cui nessun personaggio è amabile” che, con piacevole e insieme graffiante ironia, ci interroga sul valore di alcune scelte etiche fondamentali. Con questo romanzo Ian McEwan ci regala una sinfonia breve e grottesca sull’odio e la vendetta. Feroce e leggera, la penna di uno dei più grandi scrittori inglesi contemporanei ci trascina abilmente in un appassionante racconto che ritrae il deserto morale di fine millennio.