Da Martina Dei Cas riceviamo N. D’Aquino, La tenda blu. In Etiopia con le armi della solidarietà.

Martina ci scrive: “Sono felice di tornare a partecipare al vostro bel contest letterario con il seguente libro, una storia vera che fa bene al cuore!”


“Era arrivata una bambina, stava davvero male. All’ospedale il medico, senza nemmeno alzarsi dalla sedia e avvicinarsi, disse: “E’ morta”. “Non è morta: il cuore batte”. “Allora provi a curarla lei”. Mi infuriai: “Questi sono i vostri bambini! Curate i militari e non i vostri bambini?”. E lui, freddo: “Vede, Sorella: un soldato ci mettiamo venti anni a farlo. Un bambino lo facciamo quando vogliamo”. Volevo fulminarlo. Mi portai indietro la bambina, alla missione. E con le altre sorelle a turno, l’abbiamo alimentata. Svuotammo la bottiglietta di un collirio, diluimmo il latte in polvere in proporzione di uno a tre, aggiungemmo del glucosio. E ogni pochi minuti, con un contagocce, la facevamo mangiare. Abbiamo passato quarantotto ore così. Alla fine la bambina aprì gli occhi. Continuammo a nutrirla. Ed è viva.”

Dalla presentazione dell’editore:

Sr. Laura Girotto, salesiana, non più giovane protagonista di questa storia avvincente e sorprendente, racconta a Niccolò d’Aquino, con estrema schiettezza e semplicità, la conversazione con la sua Superiora Generale all’origine di questa che lei considera la sua ultima missione e che per questo voleva “fosse ‘tosta’, perché, ne valesse davvero la spesa”. A giudicare da quanto riportato in queste pagine non vi sono dubbi che la missione sia stata e sia tuttora molto ‘tosta’. Iniziata con una tenda blu, prima casa di Sr. Laura, oggi la missione salesiana Kidane Mehret è una piccola città, un punto di riferimento per la popolazione locale che, stremata dalle guerre e dalle precarie condizioni sanitarie, può contare su un aiuto qualificato per fronteggiare il problema della fame e ritrovare nel lavoro e nell’istruzione una dignità perduta. Tutto questo realizzato da un manipolo di donne coraggiose e tantissimi volontari.