Da Elena Gerla riceviamo:

IL MAESTRO E MARGHERITA, Michail Bulgakov, Einaudi, 1967, pag.168

“…Camminammo così, silenziosi, per un po’, finchè lei non mi tolse i fiori di mano e li gettò sul selciato, poi infilò sotto il mio braccio la mano col guanto nero svasato, e proseguimmo vicini.

-E poi?- disse Ivan – Per favore non salti niente!-

-E poi?- l’ospite ripetè la domanda. – Quello che successe poi, lo può indovinare lei stesso –

Inaspettatamente si asciugò una lacrima con la manica destra e proseguì: – L’amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi. Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico!

Del resto lei affermava in seguito che non era così, che ci amavamo da molto tempo, pur senza esserci mai visti e pur vivendo lei con un altro…e io, allora…con quella, come si chiama…(…)” –

maestro

dalla presentazione dell’editore:

«Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell’esistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere… Ma c’è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro… Poco dopo, il demonio si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme… Un romanzo-poema, o se volete, uno show in cui intervengono moltissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione». Eugenio Montale