Fuori concorso, riceviamo e pubblichiamo:
La strada per Itaca, Ben Pastor, Sellerio Editore (trad. L. Sanvito)
“…La sua stanza si affacciava sull’interno dell’isola, eppure l’odore pervasivo del mare fluiva prepotente dalla finestra aperta. …”
Ben Pastor, si legge nella quarta di copertina, è nata a Roma ed insegna scienze sociali negli Stati Uniti. Ha scritto questa serie di racconti ambientati durante la seconda guerra mondiale. Il protagonista è un giovane tenente dell’esercito tedesco in forza al servizio di intelligence. Qui l’azione è a Creta, appena conquistata dai nazisti, dove Bora, questo è il nome del tenente, deve capire chi ha effettuato una strage di civili inermi. Ho segnalato questo libro per due motivi: il primo sta nella cura della scrittura e delle ricostruzioni storiche. Il secondo è che in questo inverno nevoso aprire una pagina del libro è come aprire una finestra e respirare aria d’estate. Settimane fa un amico mi ha sollecitato una sezione del concorso per libri sui viaggi. Ecco Creta della Ben Pastor è un viaggio e allo stesso tempo un giallo e allo stesso tempo una piccola lezione di storia. Per questo lo segnalo. (eppoi il mio amico Diego Pastorino aveva un parente Beniamino che ben avrebbe potuto quindi chiamarsi Ben Pastor)
Dalla presentazione dell’editore:
Martin Bora, l’investigatore di casi delicati per i servizi segreti della Wehrmacht, si trova a Mosca. Mancano settimane all’attacco di Hitler alla Russia di Stalin, e l’ufficiale è aggregato al corpo diplomatico della capitale sovietica immersa ancora nel clima del patto Ribbentrop-Molotov. In questa veste, gli arriva una strana richiesta da parte del diabolico Beria: recarsi a Creta, appena presa dai tedeschi, per procurare al raccapricciante capo dello spionaggio sovietico sessanta bottiglie di un pregiatissimo vino cretese.
Invece, giunto nell’isola piena ancora dei segni di un bagno di sangue, l’ufficiale-detective è posto di fronte a un compito ben diverso. Una famiglia di civili è stata massacrata nella sua villa, a quanto pare da una pattuglia di paracadutisti tedeschi. I servizi vogliono vederci chiaro, non solo per scagionare i soldati accusati di crimini di guerra e impedire un incidente diplomatico, ma anche per prevenire l’intervento della Croce Rossa e tenere lontane le SS di Himmler, interessate alla strage. Infatti, la vittima principale è un residente svizzero, esperto di antichità e storia della razza ariana e membro dell’Ahnenerbe, la società fondata da Himmler per studiare il passato mitico della razza ariana e sovrintendere a tutte le ricerche ancestrali e archeologiche.
L’imbarazzo è grande, ed enorme il mistero. Per scioglierlo, Bora dovrà farsi carico di un’indagine che lo porterà a muoversi lungo piste divergenti: spionaggio, vendetta intestina tra caporioni del regime, arcani del nazismo magico, oppure un caso passionale celato in una strage bellica.
Labirinto, odissea, ombre del passato, maschere: nei vari teatri della guerra più feroce di tutti i tempi continua la saga dell’inquieto Martin Bora. In questo rampollo di un’antica schiatta sassone di guerrieri e artisti, Ben Pastor ha forgiato un personaggio riflessivo ed emblematico. Nel suo intimo si combatte la battaglia segreta tra l’obbligo d’onore al giuramento e la repulsione naturale verso gli uomini, gli atti e le idee del nazismo. Una scissione che fu comune a non pochi ufficiali dell’esercito tedesco (primo fra tutti il colonnello von Stauffenberg dell’Operazione Valchiria, l’attentato a Hitler).
Sullo sfondo dell’accurato affresco storico-politico, e nel labirinto di intricati casi spionistico-criminali, si inscena un dramma esistenziale dentro una tragedia collettiva. E si staglia la figura di un nobile e delicato eroe di un’epica nera, che ha accanto solo la morte e la corteggia.