Da Cristina Brocheri riceviamo V. Perrin, Tre.
Del libro Cristina ci scrive: “Storia di un’amicizia tra tre bambini che si incontrano alle elementari fino all’età adulta, con gli ostacoli, i segreti, le incomprensioni e la vita che rende ogni legame imprevedibile. Meravigliosamente scritto, come :”Cambiare l’acqua ai fiori”, ma di tutt’altro genere.“
“Eravamo al Progrès, il bar tabacchi dei genitori di Laurence Villard. Era una domenica pomeriggio. Il bar era chiuso, le saracinesche abbassate. Avevano riservato il locale per il compleanno della figlia. Ricordo le sedie a gambe all’aria sui tavoli, una sull’altra, e una pista da ballo improvvisata tra il flipper e il bancone disseminato di pacchetti regalo sventrati accanto alle patatine, ai biscotti Choco BN e ai bicchieri di carta con le cannucce gialle pieni di aranciata Oasis o limonata.”
Dalla presentazione dell’editore:
«Mi chiamo Virginie. Di Nina, Adrien ed Étienne, oggi Adrien è l’unico che ancora mi rivolge la parola. Nina mi disprezza. Quanto a Étienne, sono io che non voglio più saperne di lui. Eppure fin dall’infanzia mi affascinano. Sono sempre stata legata soltanto a loro tre».
- Adrien, Étienne e Nina si conoscono in quinta elementare. Molto rapidamente diventano inseparabili e uniti da una promessa: lasciare la provincia in cui vivono, trasferirsi a Parigi e non separarsi mai.
- Un’automobile viene ripescata dal fondo di un lago nel piccolo paese in cui sono cresciuti. Il caso viene seguito da Virginie, giornalista dal passato enigmatico. Poco a poco Virginie rivela gli straordinari legami che uniscono quei tre amici d’infanzia. Che ne è stato di loro? Che rapporto c’è tra la carcassa di macchina e la loro storia di amicizia?
Valérie Perrin ha il dono di cogliere la profondità insospettata delle cose della vita. Seguendo il filo di una vicenda struggente e implacabile, l’autrice ci trascina al cuore dell’adolescenza, del tempo che passa e separa.