P. Roth, Patrimonio, Einaudi (trad. V. Mantovani)

Un anonimo lettore ci segnala: “….Potevo credere addirittura (o costringermi a credere) che solo in apparenza le nostre vite erano filtrate dal tempo, che ogni cosa in realtà accadeva simultaneamente, e io mi trovavo tanto a Bradley, con mio padre torreggiante sopra di me, quanto qui a Elizabeth con lui quasi fiaccato ai miei piedi. …”

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